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Stressed businesswoman
Negli ultimi sei mesi in Sardegna sono spariti 50mila posti di lavoro e per la prima volta negli ultimi 14 anni il tasso di disoccupazione nell'isola, nel primo trimenstre 2017, ha superato la soglia del 20%.
"L'ultimo rapporto trimestrale Istat e' impietoso e preoccupante", sintetizza il segretario generale della Cisl sarda Ignazio Ganga.
"Finita l'ubriacatura estiva con contratti di breve durata, che hanno registrato l'impennata di 582mila occupati, dal 1 ottobre fino a dicembre 2016 i dati dimostrano una costante perdita di posizioni lavorative, fino al tetto di 25mila in meno rispetto al terzo trimestre 2016. L'emorragia lavorativa e' continuata anche nel nuovo anno 2017, con altri 25mila occupati in meno rispetto al quarto trimestre 2016".
"E' sempre piu' urgente una nuova stagione di politiche per l'occupazione, lo sviluppo e la crescita, con confronto immediato fra sindacati e Giunta regionale", esorta Ganga, "utile ad aggredire i preoccupanti indicatori congiunturali del mercato del lavoro che relegano l'isola al quint'ultimo posto fra le regioni italiane per tasso di disoccupazione. Un confronto che opere su un solco utile a dare speranza ai 134mila nostri corregionali che, secondo l'Istat, sono alla ricerca di un posto di lavoro".
Il leader della Cisl segnala anche un netto calo del lavoro dipendente: si sono persi 27mila posti, compensati solo parzialmente dal lavoto autonomo, con un aumento di 2mila occupati.
"Le assunzioni a tempo indeterminati sono calate in Sardegna del 43,1% e tornata a valori inferiori al 2014, quindi ai livelli anti Jobs Act. La domanda di lavoro nell'isola si caratterizza per una bassa richiesta di personale altamente scolarizzato o professionalizzato, con una previsione della domanda di queste risorse che e' meno della meta' rispetto al valore nazionale (6,6% Sardegna - 13,6% Italia), come rivela un'indagine Excelsior. Le donne sono il 40,2% del totale degli occupati, ma per loro si evidenzia una perdita di 21mila unita' tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017".
Valori "allarmanti" - segnala Ganga - si registrano nella fascia 15-24 anni, con un tasso di disoccupazione del 56,3%, contro il 37,8% registrato a livello nazionale e al 51,7% del Mezzogiorno. I neet sardi (ragazzi che non lavorano, non studiano ne' seguono corsi di formazione professionale) sono 73mila, pari al 30,5% di quelli fra i 15 e i 29 anni, piu' alta della percentuale nazionale, pari al 24,3%.Â