Igor Diana, il figlio 28enne dei coniugi uccisi nella loro abitazione a Settimo San Pietro, ha confessato. Il ragazzo è stato interrogato durante la notte nell'ospedale di Iglesias dove è stato ricoverato per le ferite riportate durante la sparatoria prima del suo arresto.

Il giovane, che ha minacciato di uccidere carabinieri e polizia con una pistola, è accusato anche di tentato omicidio nei confronti delle forze dell'ordine. 

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile di Cagliari, Igor ha dormito nella villetta di Settimo San Pietro la notte del massacro: il padre scalzo e in pigiama giaceva insanguinato nel seminterrato, la madre, senza vestiti, era riversa sul letto della camera al piano di sopra, con il collo tagliato e le mani ancora ferite dal coltello dal quale aveva cercato di difendersi.

La mattina dopo, Igor, cambiatosi d'abito, e' uscito tranquillamente per andare al bar, vedere amici e rifornirsi di marijuana ed e' sicuramente tornato in casa anche dopo, prima di cominciare la fuga.

Il giovane, come emerso dalle testimonianze, faceva uso di droghe leggere, in particolare marijuana e hashish. Negli ultimi tempi era diventato violento e nella famiglia Diana si viveva una situazione di forte tensione.

Tre anni fa il figlio maggiore, adottato quando aveva 6 anni in un orfanotrofio russo assieme al fratello Alessio, da Pino Diana, chef in pensione e volontario della Protezione civile, e Luciana Corgiolu, ostetrica, era rimasto coinvolto in un incidente stradale in cui era morto il conducente di uno scooter ed era stato accusato di omicidio colposo.

LA CATTURA. I drammatici momenti della cattura sono stati ricostruito in una conferenza stampa congiunta di polizia e carabinieri. Il pick-up grigio della famiglia Diana, con Igor alla guida, e' stato individuato ieri sera da uno dei due elicotteri, quello dell'Arma, impegnati nell'imponente caccia all'uomo: si temeva che il giovane potesse uccidersi o scaricare la sua violenza su persone a lui vicine, che sono state protette fino alla cattura.

Nelle ore precedenti c'erano state altre segnalazioni e gia' cinque volte le forze dell'ordine avevano fermato pick-up grigi simili a quello ricercato. I primi a inseguire Igor Diana a terra sulla strada per Nuxis sono stati tre agenti della Squadra mobile, che gli hanno imposto inutilmente l'alt. Diana ha accelerato e si e' dato alla fuga a folle velocita', mentre nella zona convergevano i rinforzi. Dopo pochi minuti il pick-up e' finito sul guard rail.

Diana e' uscito armato, mentre gli inseguitori si disponevano a ventaglio di fronte a lui e gli intimavano di arrendersi. Il giovane si e' puntato la pistola alla tempia, probabilmente per cercare di distrarre gli agenti e li ha sorpresi per lucidita' e determinazione: ha improvvisamente diretto la canna verso di loro, pronto a sparare, ma e' stato maldestro, ha scarrellato e uno dei proiettili gli e' caduto, mentre un altro ha bloccato l'arma.

La reazione degli agenti e' stata rapidissima: gli hanno sparato alcuni colpi raggiungendolo al gomito destro e di striscio al braccio sinistro. Igor non si e' fermato: ancora armato si e' buttato nella boscaglia, ma ormai non aveva piu' scampo.

Altre due pattuglie dei carabinieri erano sopraggiunte, mentre l'elicottero continuava a seguirlo dall'altro. I carabinieri l'hanno sorpreso dietro un cespuglio, bloccato con la forza e ammanettato. Nell'auto di servizio, Igor ha perso conoscenza durante il tragitto verso l'ospedale Cto di Iglesias.

Qui, dov'e' stato medicato e ricoverato, il giovane si e' ripreso e ha parlato davanti al pm. Gli inquirenti