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“Una analisi accurata del patrimonio comunale per dotare le associazioni culturali e di volontariato di una sede per svolgere le proprie attività a patto che però siano di pubblica utilità e importanza per Cagliari”
È quanto chiedono, in una mozione appena depositata all’attenzione del Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai. Favorevole su questa scelta anche l’assessore alla cultura Paola Piroddi.
La mozione ha già ottenuto il plauso di molte associazioni culturali le quali, come ad esempio “ tanti sodalizi culturali che non hanno una sede nella quale potersi incontrare”, continuano comunque con grandi sacrifici, a svolgere opere di bene e attività di pubblico interesse per Cagliari, “costrette però a farsi ospitare presso amici o addirittura a sobbarcarsi spese proibitive” sostengono i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai.
Non solo. “Si vive spesso nella paura e nell’incertezza, che ad ogni cambio di amministrazione, nuovi consigli comunali possano incidere sulla permanenza o meno, di associazioni, presso sedi come ex scuole o strutture bisognose di manutenzioni. In tal senso - prosegue Marcello Polastri - è importante programmare con una nuova visione politica ma, ancor prima, trovare uno stabile adatto per ospitare più associazioni ad esempio all’interno di interi complessi edilizi che da tempo chiusi al pubblico”.
L’elenco per Polastri, che è presidente della Commissione Patrimonio, è lungo: ex liceo artistico a Castello e alla Marina, ex Scuola De Amicis, Vetreria di Pirri, ex Scuola Manno a Castello, per citarne alcune.
Ma è ad una sede unica, grande, capace di ospitare numerose associazioni comunali che pensano i consiglieri Lai e Polastri. I consiglieri assicurano tutto il loro impegno per portare l’argomento presto tra i banchi del Consiglio comunale nell’aula di Palazzo Bacaredda.
Testo della mozione
Premesso che
Sono numerose le associazioni senza scopo di lucro e a carattere non commerciale che, a vario titolo, svolgono a Cagliari attività di grande utilità per la città e servizi di pubblica utilità, pur essendo prive di una sede per potersi riunire.
Molte di queste associazioni, anche di recente, si sono rivolte alla pubblica amministrazione per richiedere la concessione di una sede.
Altre associazioni sono preoccupate poiché è scaduta o è prossima alla scadenza, la concessione di uno spazio adibito a loro sede. È il caso, ad esempio, dell’ex Liceo Artistico nel quartiere Marina, dell’ex Scuola De Amicis di via Falzarego, e di altri edifici comunali.
In questo quadro è importante valutare che alcune associazioni sono ospiti, da anni, pur senza un titolo specifico all’occupazione, di stanze o di locali presso strutture comunali bisognose di manutenzioni periodiche, in molti casi divenute straordinarie, e di una messa in sicurezza.
Ravvisato che
Numerosi immobili dislocati nel territorio comunale sono attualmente chiusi, inutilizzati, o sotto-utilizzati. Giardini e spazi all’aperto annessi a questi edifici, potrebbero divenire nuovamente utili per un uso pubblico condiviso e dunque per attività associative sia al chiuso della sede, che all’aperto.
Altri edifici presenti in città, di proprietà comunale, sono stati occupati a vario titolo se non addirittura abusivamente da sodalizi culturali e/o di varia natura.
Tuttavia, sarebbe possibile assegnare i succitati stabili ai sodalizi culturali, dietro il pagamento di un canone d’uso e tramite un bando pubblico per l’assegnazione del bene.
È evidente che in questo quadro, il ripensare oggi e per il futuro, dove e come il mondo dell’associazionismo potrebbe contare su spazi concessi dal Comune di Cagliari alle associazioni, è fondamentale oltre che auspicabile e saggio, per programmare il futuro, con politiche illuminanti.
Ipotizzato che
Ai singoli locali da assegnare alle associazioni, potrebbero unirsi interi edifici. Ad esempio i complessi scolastici non utilizzati, le sedi delle ex circoscrizioni comunali dismesse, gli edifici che abbondano nelle pertinenze esterne all’Ospedale San Giovanni di Dio, i complessi un tempo religiosi o di pena come l’ex Carcere Buoncammino, le l’ex Liceo artistico del quartiate Castello e della Marina (chiuso per lavori), e altri ancora.
Potenziale sede di associazioni, potrebbero divenire le ex servitù militari che abbondano in città e che sono chiuse da anni, oltretutto gravate dal degrado, e da una possibile svalutazione.
Visto quanto precede, i Sottoscritti consiglieri, consapevoli dell’impegno e della sensibilità dell’esecutivo comunale per il mondo dell’associazionismo,
Chiedono al Sindaco Paolo Truzzu
di impegnarsi a promuovere le azioni necessarie per affidare, alle associazioni attive nella città, una sede, possibilmente in uno dei complessi edilizi inutilizzati della città, dando mandato a chi di competenza o interloquendo dunque in tal senso con altre istituzioni, per predisporre in tempi certi una o più sedi collettive per le associazioni cittadine.
ad assegnare alle associazioni culturali e di volontariato non a carattere commerciale, e non a scopo di lucro che svolgono un servizio di pubblica utilità per la cittadinanza e la collettività.