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Seconda protesta in due settimane oggi vicino a Narcao, dove un gruppo di migranti africani ospite dell'ex hotel Rosas, trasformato in centro di accoglienza, è tornato a manifestare per contestare alcune presunte inadempienze.
Come il 20 ottobre scorso per protestare contro i ritardi nel pagamento del pocket money, stamattina gli ospiti hanno bloccato la strada che porta in paese dalla frazione dove si trova l'ex albergo, a Terrubia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Carbonia.
Una protesta analoga si era svolta per la prima volta il 14 ottobre dell'anno scorso: una quarantina di migranti, decisi a lasciare la Sardegna, avevano abbandonato l'ex albergo, lamentando alimentazione insufficiente e disagi, in parte legati all'isolamento della struttura.
L'emergenza era rientrata dopo una trattativa con le forze dell'ordine e l'impegno a risolvere i problemi segnalati dagli ospiti della struttura da 130 posti gestita da una onlus di Carbonia.
L'8 gennaio un altro gruppo di ospiti era partito all'alba dall'ex albergo, costruito negli anni '90 nell'isolata frazione di Terrubia e rimasto a lungo chiuso, e dopo una marcia di alcune ore aveva raggiunto l'ufficio immigrazione a Cagliari.
I migranti avevano manifestato il loro disagio e chiesto di essere assegnati ad altre strutture più vicine, possibilmente del capoluogo. Ad aprile nel centro era scattato un blitz antidroga dei carabinieri, dopo che era stata attività di spaccio di stupefacenti: dei sei ospiti perquisiti, uno - un senegalese di 19 anni poi denunciato - era stato trovato in possesso di tre dosi di hashish.
L'ultima protesta risale al 25 giugno scorso, quando una quarantina di migranti ancora una volta aveva lasciato l'ex albergo per contestare i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno. La strada davanti alla struttura di accoglienza era rimasta bloccata per circa quattro ore, dalle 6 alle 10 del mattino.