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“Il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità degli altri”. Lo ha scritto il sindaco di Cascia Mario De Carolis, insieme all’amministrazione comunale in una bandiera dei quattro mori per ringraziare insieme ai pastori umbri i colleghi sardi che lo scorso anno, nel mezzo della tragedia del sisma, regalarono mille pecore rispolverarono l’antico istituto pastorale de sa Paradura, oggi grazie a questo gesto divenuta parola di uso comune.
Ma la storia di questa bandiera dei quattro mori è ancora più emozionante e racchiude il rapporto vero e sincero nato tra le due Regioni. Il 1 aprile del 2017 tra la delegazione che portò le pecore sarde a Cascia c’era anche il giovane presidente provinciale di Coldiretti Oristano Giovanni Murru.
Quando nel pomeriggio ci si organizzava per mungere le pecore, Giovanni venne ospitato a casa da un suo collega Umbro che gli diede una tuta per non sporcarsi.
La gratitudine sincera di questo pastore, nonostante avesse perso molto della sua azienda a causa del terremoto, colpì il dirigente sardo, che non esitò a regalargli la bandiera dei quattro mori che lo accompagnava insieme a quella della Coldiretti.
Un gesto spontaneo che non passò inosservato ai pastori Umbri che venerdì scorso quando sono arrivati in Sardegna a La Maddalena accompagnati da una quarantina di agnelle figlie delle pecore donate l’anno prima, hanno portato con loro anche quella bandiera dei quattro mori che hanno voluto regalare a Giovanni Murru, in rappresentanza di tutti i pastori sardi, con la frase dell’amministrazione comunale e con la firma di tutti i pastori Casciani che hanno ricevuto le pecore.
“Mi sono emozionato ancora una volta – ammette il presidente di Coldiretti Oristano - spesso i piccoli gesti ti danno forte emozioni che non ti abbandonano mai. Con i colleghi umbri si è creato un legame di amicizia vero. Ci sentiamo spesso. La frase scritta del sindaco è proprio quello che proviamo noi. Da questo gesto per noi naturale, ma certo non scontato, abbiamo ottenuto tanto affetto, emozioni e amicizia. Confermo dunque che la vera felicità è quella di procurare la felicità degli altri”.