Ci sono voluti quattro anni per avere l'ufficialità ma ora è certo: le ossa umane trovate nell'ottobre 2020 sul monte Narba (a San Vito) appartengono a Luigi Dessì, il pensionato scomparso da Armungia il 24 giugno del 2017.

Fin da subito gli inquirenti avevano pensato che quei resti trovati da un cercatore di funghi sulle colline della vecchia zona mineraria potevano essere del 74enne, che poco dopo la scomparsa era stato ripreso da una telecamera di sorveglianza nelle vicinanze del campo sportivo, alla periferia di San Vito, lungo la strada che porta proprio al monte Narba.

Dopo quattro anni, ieri è arrivata l'ufficialità: quelle ossa sono di Luigi Dessì. "Sono molto legato alla famiglia dello scomparso Luigi Dessì e sono stato vicino a Luisa ed a tutta la famiglia - dichiara l'avvocato Gianfranco Piscitelli (Penelope Sardegna) -. Non posso dire che le ricerche non siano state fatte all'epoca ma avrei molto da ridire su questa ulteriore tortura inflitta ai familiari che hanno dovuto attendere quasi quattro anni per avere una certezza di identificazione di resti ossei tra cui un cranio; ritengo tutto ciò inammissibile nel 2024 con le moderne tecnologie di indagine". 

"Penelope - prosegue - si onora della collaborazione della dott.ssa Chantal Milani, nota antropologa ed odontologa forense, e posso garantirvi che quattro anni sono un tempo abnorme per accertamenti su resti ossei, specialmente un cranio. Infatti gli accertamenti erano stati affidati dal Magistrato ad un consulente esterno che non ha dato risposte per tutto questo tempo e solo lo scorso venerdì il cranio è pervenuto ai R.I.S. di Cagliari che già il  mercoledì duccessivo hanno consegnato le risultanze! Quattro anni per una risposta che i R.I.S. hanno dato in soli quattro giorni e non posso che ringraziarli e sottolineare la loro efficienza, professionalità e, credetemi, conoscendoli sul campo in più occasioni, la loro umanità". 

"Comunque - conclude Piscitelli - per fortuna il caso Luigi Dessi si chiude qui, potrà avere una degna sepoltura e Luisa e gli altri familiari potranno dare inizio finalmente al processo di elaborazione del loro lutto".