"L'impressione che vi sia una complessiva sottovalutazione sulla necessità di avere una Giunta fatta di persone capaci e competenti e poi la preoccupazione del peso che la Lega dimostra di voler avere al di là del suo consenso". Sono questi i motivi, spiegati dal capogruppo Michele Cossa, per cui i Riformatori si riservano di decidere se entrare o meno nell'Esecutivo guidato da Christian Solinas.

Il consigliere ha sottolineato "l'importanza di individuare persone all'altezza delle emergenze della Sardegna", e, ancora sulla Lega, ha aggiunto che "ha avuto un risultato importante con oltre l'11% e otto consiglieri ed è giusto che rivendichi ciò che le spetta ma deve ricordarsi di essere in un contesto in cui vi sono altri soggetti con pari dignità e la stessa legittimazione a esprimere un parere".

Da qui la scelta di stare fuori, almeno per il momento. D'altra parte, "non è nemmeno un buon segnale il fatto di non avere un accordo sul presidente del Consiglio". Il coordinatore regionale Pietro Fois ha anche ricordato che "l'impegno preso in maggioranza riguardava la possibilità di conoscere per tempo i curricula degli assessori: e questo non è avvenuto".

Il presidente Roberto Frongia ha comunque ribadito che i Riformatori sono all'interno della maggioranza "e la sosteniamo lealmente, siamo tra i soci fondatori dello schieramento, abbiamo contribuito a scriverne il programma". Nei prossimi tre giorni, tra oggi e sabato quando è convocato il prossimo vertice di maggioranza, si capirà che cosa intendono fare i Riformatori. Si accontenteranno dell'unica delega offerta da Solinas (i Lavori pubblici), oppure continueranno a rivendicarne due?