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Sempre più bassa la natalità in Sardegna. Nel 2018 sono state registrate 9.438 nascite, 704 in meno del 2017 (-6,9%): rispetto al 2012 quasi un quarto delle culle sarde sono vuote (-24,2%).
La flessione - attestata da un recente report della Cna Sardegna - è "molto preoccupante" se si considera che nello stesso periodo (2012-2018) la contrazione ha toccato il -17,7% in Italia ed il -14,5% nel Mezzogiorno. Nel 2010 l'età media della popolazione sarda ha superato il valore nazionale giungendo nel 2019 a 46,8 anni (45,4 è la media nazionale e 44,3 nel Mezzogiorno).
Il tasso di fecondità delle donne è tra i più bassi in Italia: una media di 1,06 figli per donna contro un valore nazionale di 1,32 e di 1,29 nel Mezzogiorno. L'età media della madre al parto è di 32,5 anni: quasi un anno in più della media nazionale (31,9 anni) e del Mezzogiorno (31,7). Rispetto al 2002 in Sardegna si contano quasi 85mila donne in meno nella classe 15-49 anni, il 20% in meno contro il 8,2 nazionale e il 13% del Sud.
"Questo pessimo risultato matura in un contesto caratterizzato da livelli di natalità già assai bassi ed in costante riduzione - commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu - è ragionevole ritenere che il rilevante calo delle nascite trovi spiegazione nei fenomeni di invecchiamento della struttura demografica, aggravati dai consistenti flussi di giovani in uscita dall'Isola in cerca di un inserimento lavorativo soddisfacente".
Secondo Piras e Porcu "le scarse opportunità di inserimento lavorativo per le donne, associate ad una offerta socio-educativa carente, sono tra le principali cause dello slittamento dei progetti di genitorialità delle giovani coppie. Politiche efficaci mirate a supportare le classi più giovani nel proprio percorso personale di lavoro e famiglia devono stare ai primi posti dell'agenda politica", concludono.