Una grande Unione dei Comuni montani con gli stessi poteri della città metropolitana di Cagliari. È questa la proposta avanzata dai sindaci di Ollolai e di Seulo, rispettivamente Efisio Arbau ed Enrico Murgia, in riferimento alla riforma degli Enti locali approvata in commissione autonomia del Consiglio regionale.

«La riforma ha un buco al centro - sostengono i due primi cittadini - rappresentato dalla Sardegna centrale, montana e rurale, che nel disegno viene smembrata tra nuove province che rinascono al sud e vecchie province che persistono al nord. Province che sono, viceversa, morte per mano referendaria e per decisione statale».

L'APPELLO Arbau e Murgia si rivolgono a tutti i sindaci dei paesi della Sardegna centrale. L'obiettivo è quello di mettere assieme tutti gli enti territoriali montani e rurali per difendere le risorse e i servizi esistenti e programmare assieme in una ambito omogeneo per identità, ambiente ed economia.

«Per gestire i servizi, poi, si potranno utilizzare gli strumenti della convenzione e dei sub-ambiti per regioni storiche - spiegano ancora i sindaci di Ollolai e Seulo -. Di fatto, l'Unione montana e rurale, una sorta di città di campagna diffusa, abbraccerebbe le tre Barbagie e il Gennargentu con una popolazione numerosa ed una estensione territoriale superiore a tutti gli altri enti locali sardi. Un soggetto che rappresenterebbe un interlocutore forte per la Regione e persino per lo Stato».