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Sono arrivati da ogni parte dell'isola i sindaci che hanno preso parte all'assemblea Anci tenutasi questo pomeriggio a Bultei, dopo il vile attentato che ha colpito il primo cittadino del paese, Francesco Fois.
"La fascia tricolore che portiamo" ha detto il presidente dell'Anci Sardegna e sindaco di Villamar Piersandro Scano "è simbolo di un servizio alto e nobile che rendiamo alle nostre comunità, ma sta diventando anche sempre più una croce. Nel mio Comune io sono lo Stato e il cittadino mi chiede conto di tutto ciò che lo Stato fa e di tutto ciò che non fa. E allora noi continueremo a portare questa fascia con orgoglio, ma facendo un discorso molto chiaro allo Stato. Oggi noi facciamo, se così si può dire, un atto d'accusa nei confronti dello Stato perché siamo impotenti di fronte a una realtà allarmante. Siamo disposti ad aprire un dialogo con la Regione ad una condizione: si capisca che i Comuni non stanno sotto alla Regione ma tutti, Regione e Comuni, siamo repubblica.
"Noi non possiamo andare avanti così." ha terminato Scano "Abbiamo bisogno di mezzi e risorse per fare il nostro lavoro. Non vogliamo la militarizzazione dei nostri territori ma il ripristino delle condizioni ideali per svolgere il nostro mandato. Chiediamo un incontro tra Regione, Ministro dell'Interno e rappresentanti dei comuni in cui si discuta di prevenzione e presidio del territorio. Questa volta non accetteremo che, spente le fiaccole, tutto torni come prima."
Il sindaco di Bultei Francesco Fois, intervistato da Sardegna Live ha dichiarato che "La difficoltà di amministrare il territorio è data in primis da uno Stato che si è ritirato da tutti i suoi obblighi verso i cittadini facendo diventare i sindaci esattori fiscali per conto terzi. I bisogni crescenti della popolazione si sono scontrati all'esponenziale taglio delle risorse, a ciò si aggiunge il fatto che i servizi essenziali sono stati messi in seria discussione: chiusura delle scuole e dei presidi sanitari, smobilitazione di polizia e carabinieri. Roma è lontana, è lontanissima anche Cagliari, così la popolazione pensa che il sindaco non abbia protetto al meglio la comunità. Noi invece abbiamo sempre lottato per far valere i diritti della nostra comunità."
Daniele Cocco, consigliere regionale di Sel, conferma "Ho chiesto che si tenga un Consiglio Consiglio Regionale qui a Bultei perché oggi il Comune e il sindaco di Bultei rappresentano tutti quei comuni e sindaci che sono stati intimiditi da mani vili. Vogliamo che l'istituzione Regione sia presente e vicina alla popolazione"
Per Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, "L'episodio di Bultei è gravissimo, l'ennesimo attentato che segue altri episodi di minacce e intimidazioni che negli anni hanno riguardato altri amministratori della Sardegna. Fatti come quello di Bultei preoccupano e allarmano, ma voglio sperare davvero che essere sindaci in Sardegna smetta di essere motivo di pericolo."