La situazione del Centro di Salute Mentale di Sorgono ancora una volta è al centro delle polemiche e scatena le proteste delle famiglie dei pazienti e l’indignazione dei sindaci del territorio.

Attualmente i diversi servizi che fanno capo al presidio ubicato nello storico capoluogo del Mandrolisai sarebbero scoperti. Il bacino d’utenza abbraccia una popolazione che supera i 20 mila abitanti e in questa situazione, per operare in efficienza, andrebbero garantiti almeno due psichiatri. Oltretutto, manca la figura dell’assistente sociale e l’unico medico responsabile del servizio è assente per motivi personali.

Da oltre sei anni si cerca dunque di tamponare l’emergenza di un servizio che di fatto, vista la complessità della malattia, necessita di punti di riferimento certi e costanti.

Come se non bastasse gli ambulatori di Artizo e Desulo sono stati temporaneamente sospesi in attesa di un nuovo medico.

I sindaci alzano la voce per rinforzare l’indignazione di un intero territorio.

“Come al solito, nonostante le riunioni e le promesse nulla si è tradotto in atti concreti - dice Cristina Sedda, sindaco di Ovodda -. Le responsabilità vengono rimbalzate da un ufficio all’altro. Non riescono a risolvere il problema per questioni burocratiche? Allora, se le cose stanno davvero così, significa che i malati non sono quelli che stanno fuori, ma sono quelli che stanno dentro gli uffici della Regione e di chi ci dirige nella Assl. E’ semplicemente vergognoso che si perda tempo sulla pelle dei pazienti. Non si possono lasciare allo sbando le persone malate e le loro famiglie. Non sanno cosa significhi provare il dolore di vivere e vedere ogni giorno un familiare affrontare questa malattia. La Regione ha comunicato informalmente che si dovrebbero assumere due psichiatri uno a Sorgono e uno a Nuoro, ma non è chiaro a chi spetta il compito di deliberare. La burocrazia in questi casi uccide pù delle malattie. La mancanza del Sert, i tagli dei servizi di medicina sportiva e del laboratorio di analisi, solo per citarne alcuni, pian piano e neppure tanto velatamente stanno cancellando definitivamente i presidi sanitari nel nostro territorio”.

I sindaci fanno sapere che si sta organizzando una manifestazione che porterà i malati e le loro famiglie a Cagliari, sotto il palazzo della Regione e nella sede della Direzione della Assl.

"Il centro di salute mentale è un servizio che va ad incidere nelle fasce più deboli ed esposte della nostra popolazione - spiega Daniela Falconi, sindaco di Fonni -. La preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare è fortissima perché stiamo parlando di un servizio per il quale non dovrebbero esserci mai intoppi e battute d’arresto. Fonni è stato accorpato col Mandrolisai e questo non ha mai generato nessun problema di rapporti col territorio. Lamentiamo invece la mancanza di professionisti che assistano i pazienti del nostro paese. Da mesi il servizio non viene garantito alle oltre 100 persone che solo da noi ricevevano assistenza. Non si può fare affidamento su uno psichiatra "fisso", perché cambia in continuazione (quando addirittura non è un infermiere ad assistere i pazienti). Sappiamo bene, anche senza avere conoscenze specifiche sul tema, cosa possa significare per una persona con problemi psicologici e psichiatrici non poter contare su una figura stabile che se ne possa occupare costantemente e nel proprio paese così come accadeva fino a non troppo tempo fa. In un periodo in cui si parla tanto di sanità soprattutto in termini di contenimento e riorganizzazione della spesa, mi rende davvero molto triste e preoccupata il fatto che si mortifichino sempre le fasce più deboli ed esposte. A questo si aggiunge il taglio del servizio di fisioterapia che in paese viene utilizzato soprattutto da pazienti anziani, che si trovano totalmente impossibilitati a raggiungere Nuoro per le cure".

Alessandro Corona, sindaco di Atzara, unisce la sua voce al coro del dissenso e della denuncia.  “La grave situazione in cui