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Una ventata di colore, gioia e spensieratezza nei reparti oncologici e ginecologici di alcuni ospedali della Sardegna che, come rivela ai microfoni di Sardegna Live Maria Fois Maglione, sono destinati ad aumentare, fino ad arrivare anche oltre i confini isolani.
Dalla distesa color arcobaleno a Pimentel di oltre 5000 tulipani, creata da questa mamma speciale che nel 2016 ha perso a causa di un tumore ovarico sua figlia Luena, a cui il giardino è dedicato, ai reparti ospedalieri per offrire speranza e ottimismo a chi lotta per la salute e la propria vita.
L'iniziativa "Coloriamo i reparti oncologici e non", ovvero riempire gli ospedali dei meravigliosi tulipani colorati della piccola e magica oasi del Sud Sardegna "non è un progetto nuovo dell’associazione ‘Il Giardino di Lu’, ma quest’anno è decisamente più esteso. – afferma la proprietaria del giardino e presidente dell’associazione benefica che offre donazioni per sostenere e finanziare la ricerca contro il tumore ovarico - Oltre agli ospedali più vicini, come il Businco e il Brotzu, siamo arrivati fino a Sassari e Olbia e ci stiamo allargando sempre più. Speriamo di arrivare oltre i confini della Sardegna dal prossimo anno”.
“Per me e per tutti i volontari si tratta di un gesto bellissimo e appagante perché vedere un fiore in ospedale non è così frequente – spiega con gli occhi illuminati Maria - E sono stati felici sia i pazienti che i medici. Anche trattenersi davanti ai fiori a chiacchierare in un luogo che solitamente mette un pochino di ansia è positivo”.
E con la voce che trema e un sorriso ci dice: “I fiori non parlano, ma sanno raccontare tante storie, tante emozioni e sorrisi. I fiori parlano d’amore e le reazioni di chi li ammira sono diverse a seconda dei percorsi di vita che hanno attraversato. I fiori ci insegnano ad avere pazienza, ad aspettare e a meravigliarci per le cose belle, perciò è fondamentale osservarli lasciandosi trasportare dallo stupore per una vita che prende forma, come se fosse la vostra vita".
Un gesto ammirevole e gioioso anche se la dolcissima Maria non nasconde che c’è un durissimo lavoro dietro, “perché le consegne negli ospedali coincidono con il periodo in cui il giardino è aperto a tantissimi visitatori, quindi stare dietro ogni attività richiede impegno e fatica, ma basta organizzarsi. – afferma la presidente – Ci ha fatto piacere la sensibilità e l’aiuto di alcuni imprenditori che piano piano stanno avanzando per aiutarci nelle consegne”, tiene a sottolineare.
Maria rimane tutti i giorni e spesso anche la notte, nella sua oasi di pace, per preparare i fiori da donare in ospedale, e lo fa “con felicità e soddisfazione, perché vedere i volti pieni di gioia dei pazienti ci invoglia a fare sempre di più”.
Oltre questa missione di speranza, viene portata avanti da lei e dai suoi volontari quella principale, per cui il giardino è nato, ossia la lotta contro il tumore ovarico, “Questa primavera abbiamo informato oltre 10mila donne sull’esistenza di questo male – spiega – Abbiamo distribuito oltre 5mila opuscoli perché il nemico più si conosce più si può sconfiggere. Dobbiamo combattere tutti uniti mentre ci ricordiamo che la vita è bella, che la felicità sta nelle piccole cose e spetta a ognuno di noi coglierla e goderne appieno”, conclude questa splendida donna.