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Un intero territorio lotta con forza per la salvaguardia dell'ospedale San Camillo di Sorgono. I sindaci della Barbagia e del Mandrolisai fanno fronte comune e appaiono più che mai uniti in un percorso che li vede avanzare in modo determinato. I cittadini non hanno intenzione di piegare la testa: in gioco c'è il futuro dei paesi del centro Sardegna, c'è il diritto alla salute che subisce un attentato. Ieri sera a Sorgono e Atzara, nel corso delle assemblee straordinariamente artecipate, così come lo sono state quelle convocate a Desulo, Tiana e Teti, è emersa con chiarezza la decisione di difendere con ogni mezzo consentito dalla democrazia il presidio del San Camillo.
LA RABBIA DEI SINDACI In prima linea, nella battaglia che si sta combattendo contro chi vuole rendere operativa la proposta di riordino del sistema ospedaliero, c'erano i sindaci Giovanni Arru di Sorgono e Alessandro Corona di Atzara. «La situazione è più che mai paradossale - spiega il sindaco Arru -. In occasione del tavolo tecnico che si è svolto a Nuoro il commissario della Asl di Nuoro Mario Palermo ha manifestato il suo impegno per la chiusura in tempi ragionevoli dei lavori che riguardano il San Camillo con la conseguente apertura del nuovo pronto soccorso e delle due sale operatorie frutto di investimenti milionari. Le dichiarazioni della politica, invece, aprono a un dialogo fine a se stesso visto che è stata confermata la volontà della Giunta regionale di portare avanti in modo determinato la proposta di riordino della rete ospedaliera senza apportare alcuna modifica. Se l'ospedale di Sorgono dovesse essere ridimensionato il nostro territorio, che già risente di situazioni di degrado economico e sociale, si impoverirebbe ancora di più».
Intanto, i sindaci del centro Sardegna stanno organizzando una grande manifestazione che avrà come epicentro Sorgono e che vedrà coinvolti tutti i Comuni interessati alla lotta in difesa del San Camillo. «Davanti a questo problema - dice Arru - c'è una vera e propria mobilitazione popolare. Siamo più che mai uno vicino all'altro. L'ospedale di Sorgono rappresenta un baluardo di società civile. Il suo ridimensionamento andrebbe a vantaggio delle strutture private e questo si evince dalla lettura attenta del documento presentato dall'assessore della Sanità Luigi Arru e dalla Giunta regionale che prevede il riordino della nuova rete ospedaliera. Si tratta di una decisione presa dall'alto e noi ci opporremo fermamente. I sindaci sono le prime autorità sanitarie del territorio, sarebbe stato opportuno sentire noi primi cittadini in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera».