Avranno tutte qualche indumento rosso addosso, ognuna si metterà in una posizione diversa che ricordi un atto di violenza, in questo caso solo fisica, ma verrà menzionata anche quella psicologica. Per 3 minuti, staranno immobili attorno e sopra la fontana di Su Maimoni mentre risuonerà in sottofondo un brano di Alex Britti, molto toccante.

Hanno deciso così di far sentire la propria voce le donne, per ora una ventina ma l’evento è aperto a chiunque voglia farne parte, che parteciperanno al flash mob organizzato dall’Associazione culturale di Iglesias Noa, previsto per il 25 novembre alle ore 19 in piazza Lamarmora a Iglesias.

Noi abbiamo incontrato Paola Omezzoli, Presidentessa di NOA:

Il Flash Mob dell’Associazione culturale Noa non è il primo che organizza il 25 novembre a Iglesias, proprio per manifestare contro ogni atto di violenza fisica e psicologica con cui sempre più spesso vengono ferite e uccise donne di ogni età, etnia, classe sociale in Italia. L'associazione culturale NOA ha al suo interno numerose socie sensibili a questo male della società, ma si rivolgono anche a tutte le altre donne affinché possano unirsi a noi per lanciare un grido di resistenza, di coraggio di denunciare, di seminare e coltivare i principi della non violenza, del confronto e del rispetto a partire dalla più tenera età”.

La violenza sulle donne è un problema sociale preoccupante ed allarmante che attanaglia l’Italia. Le donne sarde, rispetto a quelle di altre regioni italiane, sono maggiormente disposte a denunciare la violenza subita dal proprio compagno o marito o ex, e a considerarla come un reato.

Anche nell’Isola, tuttavia, soprattutto durante i periodi di confinamento dovuto alla pandemia, il numero di chiamate ai numeri dei centri anti violenza sono più che raddoppiate, forse anche grazie alle campagne di sensibilizzazione promosse dalle associazioni e dal governo.