PHOTO
“Se vuoi un Carnevale che non c'è ne un altro su tutta la terra vattene a Mamoiada che lo inaugura il giorno di Sant'Antonio: vedrai l'armento con maschere di legno, l'armento muto e prigioniero, i vecchi vinti, i giovani vincitori: un Carnevale triste, un Carnevale delle ceneri, storia nostra d'ogni giorno, gioia condita con un po’ di fiele e aceto, miele amaro”. Così scriveva lo scrittore e giornalista di Orotelli Salvatore Cambosu in Miele Amaro, opera pubblicata nel 1954.
Un carnevale, quello di Mamoiada, paese di circa 2.500 abitanti, situato nel cuore della Barbagia, a pochi chilometri dai monti del Gennargentu e dal Supramonte di Orgosolo, tra i più conosciuti e affascinanti della nostra Isola.
L’appuntamento per non perdere la prima uscita delle maschere tradizionali, sos Mamuthones e sos Issohadores, è per domenica 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate, che segna proprio l'inizio del “carrasecare”.
Alle ore 15:00, i componenti dell’associazione Pro Loco e Atzeni sfileranno attorno ai fuochi rionali del paese.
Sos Mamuthones indossano una maschera di legno, antropomorfe, scure, dall’espressione imperturbabile e affascinante. Appesi sulla schiena portano una grande quantità di campanacci, che superano spesso i 30 chilogrammi di peso.
A scortare Sos Mamuthones ci sono Sos Issohadores, il cui capo impartisce gli ordini e dà il ritmo alla danza. Il loro oggetto tipico è “sa soha”, funi di giunco, che lanciano tra la folla nel tentativo di acchiappare giovani donne.
Di seguito il ricco programma degli eventi dedicati al Carnevale