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Venerdì 27 ottobre alcuni sindacati indisponibili alla concertazione e alla svendita dei diritti dei lavoratori hanno indetto uno sciopero generale. Dopo l’assemblea plenaria di Bauladu, tenutasi lo scorso 17 settembre, gli attivisti di “Pro una Caminera Noa” hanno deciso di sostenere le ragioni della contestazione perché compatibili con i valori e gli obiettivi in discussione.
Tra questi abolire le disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati, garantire forti aumenti salariali, la riduzione generalizzata dell'orario di lavoro e investimenti pubblici per ambiente e territorio, pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi, abolire la legge Fornero, fermare le privatizzazioni e le liberalizzazioni, garantire il diritto universale alla salute, all'abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e tutele reali di reddito per i disoccupati, difendere il diritto di sciopero con l'abrogazione delle leggi che lo vincolano, rigettare l'accordo truffa del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza che limita la libertà e la democrazia sindacale e contrastare ogni tipo di guerra e le spese militari.
Per l’occasione verranno organizzati, a partire dalle 11.00, un presidio e una conferenza stampa davanti alla sede dell'Ufficio scolastico Regionale a Cagliari (piazza Galilei ore 11:00) per chiedere l’inserimento nel curricolo scolastico della Lingua e della Storia sarda mediante un protocollo d’intesa tra Ministero e Regione.
«Ciò garantirà – si legge nella nota stampa – un significativo aumento dei posti di lavoro per centinaia di giovani docenti sardi e colmerà una gravissima disparità di trattamento tra la cultura sarda e quella italiana che lede profondamente i diritti umani e civili dei cittadini e delle cittadine sarde. In tale occasione avanzeremo inoltre le nostre proposte su alcuni temi di fondamentale importanza quali: docenti sardi tutt'oggi costretti all'emigrazione dalla legge 107 che non tutela la scuola sarda e i suoi lavoratori, necessità di superare l'alternanza scuola lavoro, difesa del corso di studio quinquennale dei licei».
«Nell'immediato futuro – hanno aggiunto i militanti – costruiremo ulteriori momenti di lotta e proposta nel contesto delle mobilitazioni sindacali compatibili con i nostri valori e obiettivi fondamentali».