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Gianfranco Zola saluta la Regina Elisabetta, la sovrana che gli riconobbe il titolo di "sir" nel 2004 per essere stato una stella del Chelsea. "Eccellente ambasciatore del calcio - si legge nella pergamena ufficiale - e modello ideale per i giovani fans".
Magic box, così l'avevano ribattezzato i fan inglesi, porta da sempre Sua maestà nel cuore. "Ne ho un ricordo indelebile. Mostrava un portamento sublime, capivi che padroneggiava tutti e tutto. Quando me la presentarono mi disse: "The great italian footballer!". Ero sulla luna, non mi aspettavo il riconoscimento".
"Mi chiedono quale fosse la sua caratteristica principale. Nelle movenze era inarrivabile. Una signora splendida, mai banale, informata su qualsiasi argomento. Sussurrava, ti inchiodava con lo sguardo. Aveva un garbo unico".
"Chiunque, inglesi e stranieri, sia stato con me nei sette anni che ho trascorso al Chelsea, capiva subito lo straordinario magnetismo che aveva con i sudditi. Se ne va, in un momento particolare, dopo il Covid e con la guerra in corso, una leader che godeva di un rispetto speciale".
"Quando nei giorni scorsi l'ho vista in tv nell'accogliere a Balmoral, e non nella residenza della capitale, la primo ministro Liz Truss, ho capito che la sua salute stesse cedendo", racconta ancora Zola
"Riposa in pace, sua Maestà - scrive sui social -. Averla incontrata è stato uno dei più grandi privilegi della mia vita".