Un tour alla riscoperta dell'espresso nei caffè storici italiani. È la proposta di Virail, la piattaforma ed app che compara tutti i mezzi di trasporto e che ha selezionato dal nord al sud della Penisola i caffè storici in cui concedersi una pausa dalla frenesia quotidiana. Nella top ten anche il caffè Tettamanzi di Nuoro, chiamato anticamente bar Majore, il locale del Corso Giuseppe realizzato nel 1875 dall'ebanista piemontese Antonio Tettamanzi.

Il bar è stato riconosciuto dal Mibac come bene di interesse culturale storico artistico: veniva frequentato infatti dagli intellettuali del posto sin dall'inizio del secolo scorso, Sebastiano Satta e Grazia Deledda su tutti. "Era un caffè grazioso, con piccole salette orlate di divani rossi, come, salvando il rispetto, i caffè di Venezia", scriveva il poeta e scrittore nuorese nel suo celebre romanzo 'Il giorno del giudizio'. Ma anche la premio Nobel restò affascinata dal Tettamanzi. E ne dà testimonianza in 'Cosima': "Lungo la via Majore c'è il caffè con le porte vetrate e, dentro, gli specchi e i divani, altra meraviglia di Cosima".

Oggi il bar vive una nuova stagione di rilancio. "Per noi è motivo di orgoglio essere inseriti in questa lista - dice all'ANSA uno dei titolari, Gianfranco Canneddu - il caffè Tettamanzi non è mio nè di chi ci lavora, ma di tutta la città, di tutta la Sardegna. Abbiamo sempre puntato sulla cultura grazie ai trascorsi di questo locale. Da anni con la supervisione di Angelo Altea proponiamo i martedì culturali dove la città può trovarsi a discutere. Inoltre abbiamo creato vari etichette di vino cannonau, dedicate proprio ai nostri scrittori e ai nostri grandi personaggi".

Tutto all'interno del locale parla di cultura: dall'installazione dei libri 'sospesi' che penzolano dal soffitto alla grande bacheca con le diverse traduzioni de 'Il giorno del giudizio' sino ai preziosi stucchi originali di Tettamanzi su cui fanno capolino gli specchi d'epoca. "Vorrei che questo locale continuasse a essere il punto di riferimento dei nuoresi e di tutta la Sardegna", è l'auspicio di Canneddu.