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Manca solo l’ufficialità ma ormai sembra tutto deciso: la coalizione di campo largo del centrosinistra con il M5s e gli indipendentisti non faranno le primarie per la scelta del candidato alla guida della Regione Sardegna.
La certificazione della decisione, da più parti contestata all'interno, arriverà domani con i due appuntamenti del tavolo politico di coalizione (in mattinata) e dell'assemblea del Pd, che dovrà votare la proposta, al centro congressi di Tramatza con inizio alle 16.
Dopo i primi incontri delle scorse settimane i delegati delle 18 forze rappresentate si vedranno di nuovo per riprendere le discussioni avviate sul metodo, ma il Pd, che continua a ribadire di avere le primarie nel proprio statuto, ha già confermato a livello regionale di voler accettare la linea del M5s per cui la scelta del nome dovrà arrivare unitariamente dalla coalizione.
E se da Roma ieri è arrivata un'altra presa di posizione in tal senso con il responsabile degli enti locali dei Dem Davide Baruffi, "non sono le primarie il nostro obiettivo in vista delle Regionali in Sardegna", c'è chi invece continua a ritenere ancora possibile passare per le consultazioni aperte. È Renato Soru che nei giorni scorsi ha incontrato la segretaria Elly Schlein a Roma e che continua a esternare la sua convinzione che le primarie non siano tramontate. L'ex presidente, fondatore di Tiscali, non vuole mollare nemmeno dopo il perentorio invito di sua figlia Camilla - esponente del Pd cagliaritano e chiamata dalla segretaria Schlein a sedere nella direzione nazionale del partito - che non condivide i suoi "tentativi personalistici di affermare la sua candidatura".
A supportare Soru (padre) nel tavolo di coalizione sono gli indipendentisti di Liberu, i primi a chiedere le primarie e i primi a esporsi con l'endorsement per l'ex governatore. Insieme parteciperanno, sempre domani, alle 17.30 all'Exmè di Nuoro, al confronto pubblico tra Pierfranco Devias e Renato Soru.
E mentre il tavolo della coalizione dovrà poi attendere la ratifica della decisione di non fare le primarie che arriverà dall'assemblea regionale dei Dem convocata per la sera, continua il pressing sui nomi. A spuntarla potrebbe essere la vice presidente del M5s Alessandra Todde, su cui il Pd convergerebbe, ma i Progressisti continuano a non volere imposizioni romane calate dall'alto e con l'ufficializzazione della discesa in campo di Massimo Zedda, puntano a mettere sul piatto della coalizione anche la scelta dei candidati per le successive amministrative a Cagliari e Sassari.