Sono arrivati da ogni angolo della Sardegna (e non solo!) i 25mila visitatori che ieri, 5 febbraio, hanno presenziato a Samugheo in occasione della 26esima edizione di “A Maimone”.

Alloggi al completo fino a Tonara, ristoranti e locali pieni grazie a un'organizzazione impeccabile e precisa. Il pittoresco paese dell’Oristanese è stato lo scenario, ancora una volta, di un indimenticabile mix di allegria, divertimento, cultura e tradizione che ha incantato tutti i presenti grazie alle affascinanti maschere tradizionali della Sardegna.

Alla suggestiva sfilata, patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Fondazione di Sardegna e dal Comune di Samugheo, hanno partecipato Boes e Merdules da Ottana, Su Bundu da Orani, Sos Tumbarinos da Gavoi, Sos Thurpos da Orotelli, Is Murronarzos e Intintos da Olzai, S’Attitidu ‘Osinku da Bosa, Sa Maschera de Gattu da Sarule e gli Sbandieratori e Musici della Città dei Candelieri da Sassari.

L’evento ha visto inoltre la partecipazione del Gruppo Kukerska Città di Sredets, provenienti dalla Bulgaria, e del Diavolo di Tufara, una maschera zoomorfa tra le più antiche del Molise.

Una vera e propria edizione da record e un enorme successo, quindi, durante cui, già dal giorno prima, si respirava aria di festa, spensieratezza, voglia di riscoperta delle tradizioni antiche e fortissimo desiderio di tramandare le tradizioni storiche della nostra Isola alle generazioni future.

Presenti infatti tantissime famiglie con bambini, molti dei quali hanno assistito alla sfilata con i visinsorridenti e sporchi di fuliggine, senza contare gli adorabili mini Mamutzones dell'Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo, che hanno aperto la sfilata (video in basso) tra il celebre ritmo dei campanacci, l'entusiasmo del pubblico e le migliaia di smartphone attorno che ne catturavano le immagini.

Enorme successo ha riscosso anche il convegno sulla lingua sarda, che si è svolto la mattina presso una gremita Sala Convegni del Murats, il Museo Unico dell'Arte Tessile Sarda, a cura di Simone Pisano, docente presso l'Università per Stranieri di Siena, e l'evento "MyTokyo: emozioni olimpiche con Lorenzo Patta".

L’emittente web Sardegna Live ha trasmesso in diretta streaming le memorabili immagini del Carnevale antico, impreziosite dal commento di Giuliano Marongiu. La bellissima giornata di sole ha reso ancora più straordinaria la manifestazione e reso felicissimi gli organizzatori. 

"Abbiamo deciso di riproporre il live streaming della sfilata che consentirà a chi non potrà essere con noi e a centinaia di migliaia di sardi sparsi in ogni angolo del mondo di emozionarsi dinanzi alle maschere della nostra tradizione e non solo - ha dichiarato il presidente dell’Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo Igor Saderi - Personalmente sono quasi incredulo per il successo ottenuto, ci aspettavamo arrivassero tanti visitatori ma non così tanti".

"Traspariva la contentezza delle persone, la curiosità che suscitavano le maschere, e non c'è niente che ci renda più soddisfatti. Inizialmente eravamo un po' in ansia perché la ressa era davvero tanta in un paese piccolo, ma è andato tutto bene. I samughesi hanno saputo accogliere e dare il benvenuto ai visitatori, i ristoratori e gli albergatori si sono organizzati per tempo e in modo impeccabile, ed è andato tutto alla perfezione" afferma il presidente con soddisfazione.

"L'organizzazione non è affatto semplice e dura quasi un anno, ringrazio quindi l'Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo, la Regione Autonoma della Sardegna, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Samugheo, la redazione di Sardegna Live, Giuliano Marongiu, il sostegno e l'ospitalità dei samughesi, LAS Samugheo Fondazione Sardegna, i Carabinieri e i Barracelli che hanno svolto un grande lavoro. E ora subito a lavoro per l'edizione 2024" conclude Igor Saderi.

Nel video in basso: mini “Mamutzones” dell’Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo hanno aperto ieri la tradizionale sfilata delle maschere

La discesa dei padroni di casa: ecco l’Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo. I telefonini illuminano il percorso, i campanacci avvisano del loro arrivo.

Nel video in basso "Facce da Maimone"