Il Popolo della Famiglia Sardegna interviene sulla vicenda di Andrea Manca, ex sindacalista Cgil di 58 anni di Solarussa, in stato vegetativo ormai da 21 mesi dopo un infarto dovuto al Covid, per il quale Gabriele Bordiga, giudice del Tribunale di Oristano, ha ordinato la sospensione dei presìdi sanitari che sostengono le sue funzioni vitali (Qui l'articolo). Il giudice ha infatti accolto la richiesta presentata dal fratello di Andrea, Alessandro, in base alla legge 219 del 2017. 

Barbara Figus, coordinatrice del Popolo della Famiglia Sardegna ha dichiarato: “E’ davvero grave che un giudice possa decidere, in questo modo, della vita di una persona. Ci troviamo di fronte ad un caso che i neuroscienziati definiscono di “veglia a-responsiva”. Il cervello del paziente, infatti, continua la propria attività ma non può comunicare e il paziente stesso può, addirittura, provare emozioni”. 

“Chi può dire con certezza – continua Barbara Figus - che Andrea non possa riprendersi? Chi può sostenere che non abbia veramente intenzione di continuare a vivere? Ricordo che Andrea Manca non ha lasciato Disposizioni anticipate di trattamento (DAT). Non esiste un documento dove esprima la propria volontà di morire, se non più cosciente. In mano abbiamo solo le testimonianze di amici e parenti che si dicono certi della sua volontà ad “autodeterminarsi”. La sua volontà, quindi, è presumibile ma non certa”.  

“Andrea Manca, è bene ricordarlo, morirà di fame e di sete dopo essere stato opportunamente sedato. Morirà – prosegue Figus - perché il fratello e un giudice hanno deciso per lui cos’era giusto fare. Costoro sostengono che stia soffrendo inutilmente. Come fanno ad esserne così certi? Se la vita di Andrea verrà interrotta, quante altre subiranno un simile trattamento per mano di un giudice?”.   

“Ci troviamo di fronte - conclude la coordinatrice - a quella che Papa Francesco definisce “cultura dello scarto”, una visione neoliberista della società in cui produrre comporta avere diritto alla vita e non produrre significa averne molto, molto meno”.