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I lavori nell'Aula del Consiglio regionale vanno a rilento. Dalla tarda mattinata è in esame l'articolo sugli enti locali, ma la seduta procede a singhiozzo. I continui stop, sottolineati anche dalla minoranza, servono alla maggioranza anche per ricomporsi su un emendamento aggiuntivo al testo dell'articolo sulle Province, che riguarda le concessioni demaniali.
Presentato da Antonello Peru e Stefano Tunis, di Sardegna al centro 20 Venti, il correttivo prevede di riportare le concessioni demaniali, ora in capo alla Regione, alla competenza comunale. L'emendamento non trova il favore della Giunta perché rappresenta un dietrofront, come sottolineato nei giorni scorsi dalle associazioni dei balneari.
Nello specifico la proposta di Peru prevede che ai Comuni spettino "le funzioni in materia di elaborazione approvazione dei Pul, le concessioni sui beni del demanio marittimo o della navigazione interna per finalità turistico ricreative su aree scoperte o che comportino impianti di facile rimozione".
Prima di arrivare all'emendamento sulle concessioni il dibattito si è concentrato sulle Province con le critiche piovute dai banchi dell'opposizione che hanno fatto emergere la "contraddizione politica" di un partito, i Riformatori, con il suo assessore Salaris, che ha indetto un referendum finito con la bocciatura delle Province.
"In quest'aula - ha sottolineato tra gli altri Daniele Cocco, di Alleanza Rosso-Verde - viviamo una situazione paradossale in cui l'assessore dei Riformatori, ripropone le province". Sentendosi chiamato in causa il consigliere Michele Cossa, pur sottolineando di non aver "cambiato idea e di rivendicare il referendum e il suo risultato", ha chiarito che "la legge che oggi stiamo discutendo rappresenta la fine del caos che dura ormai da 11 anni".
Secondo Diego Loi (Rossoverdi) "questa norma avrà come unico risultato quello di nominare nuovi commissari". Dello stesso avviso Roberto Deriu (Pd), che ha sottolineato l'inutilità di istituire nuovi commissari che dovranno solo fare inventari che sono stati già fatti negli anni".
Pronta la risposta dell'assessore Salaris: "Le mie scelte non sono cambiate - ha precisato l'esponente della giunta Solinas - ma da assessore mi sono trovato di fronte a una legge approvata da questo Consiglio regionale (la 7 del 2021) e ho il dovere istituzionale di far diventare operativa quella legge. Oggi dobbiamo affrontare una fase liquidatoria per rendere operativa la legge - ha concluso - Per fare questo abbiamo predisposto attività che devono essere predisposte in un regime commissariale".