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Per gli atleti della Polisportiva Olimpia Onlus è il momento di raccontare come stanno vivendo questa esperienza dello stare a casa ma non per propria scelta. Dopo le gare di barzellette e quella delle rime, c’è stato il tempo di dare spazio alla vena artistica di ognuno ed ecco che da semplici fogli bianchi nascono delle splendide rappresentazioni artistiche.
Il bellissimo esempio come inno alla vita, alla rinascita per gli atleti e per le loro famiglie: vedere che anche da casa riescono ad essere presenti nella nostra città e di esempio per molti.
Polisportiva Olimpia Onlus: dallo sport alla consapevolezza al diritto di una vita migliore. Per restare tutti uniti in questo grave momento di emergenza e dare il proprio contributo a fermare la pandemia, ho deciso ugualmente di diffondere il mio metodo di lavoro nello sport anche nelle case dei miei atleti per incrementare i risultati del mio metodo.
«Un modo concreto per affermare quanto sia importante anche in questi momenti tenere presenti i diritti di tutti e le loro esigenze. In tal senso, la scelta di raccogliere le voci e i desideri dei miei atleti è stato un modo concreto per sostenerli e metterli effettivamente al centro delle decisioni che influenzano le loro vite».
La storia della Polisportiva Olimpia Onlus ci racconta una realtà complessa che sfata false credenze e stereotipi ormai da più di trent'anni. Una delle convinzioni errate che vanno combattute come quella che porta ancora gran parte della nostra società a pensare che le persone con disabilità mentale sia un “passatempo” o un “eterno stage”.
Carlo Mascia, il loro coach di tutti i giorni, racconta con entusiasmo: “La stragrande maggioranza di loro – dice - aspira a trovare la propria autonomia e a sperimentarsi in campi creativi e impegnativi».
I percorsi di inclusione attraverso l'attività sportiva messi in campo dalla nostra Associazione in tutto il mondo dimostra quanto sia forte l’impatto sociale dei nostri progetti. Una spinta ulteriore, quindi, fare attività collaterali, soprattutto in questo momento di emergenza, dove i più fragili rischiano di essere lasciati indietro e scontare nuove disuguaglianze».
Sono più che convinto che il benessere di una persona dipende dall’inclusione nella società e dalla possibilità di esercitare i propri diritti: la casa ora più che mai può essere la possibilità di vivere in autonomia, come chiunque altro. Tutti hanno diritto di essere felici e che la vita delle persone con disabilità mentale è una vita possibile, a volte difficile, ma anche felice e soddisfacente, laddove venga riconosciuto per ciascuno il diritto di esserci e contare. Ecco quindi l'idea di abbattere stereotipi e pregiudizi e lavorare davvero per una piena inclusione dando a loro l’opportunità di prendere coscienza di se stessi, poter conoscere e riconoscere le proprie caratteristiche e specificità. Dopo aver creato un gruppo wzp dal nome attività Olimpia con tutti i numeri di cellulare degli atleti ogni giorno propongo attività di vario genere come gare di rime sul Coronavirus; barzellette; disegno sul Covid-19, ballo e canto.
Insomma il bello di sentire che pur essendo costretto a stare a casa avere la consapevolezza di avere accanto a sé amici veri con cui condividere momenti felici insieme anche se fuori tutto sembra essere triste. Tutto questo – conclude Carlo Mascia – mi da ancora più forza per andare avanti in questo mondo che purtroppo pensa di essere perfetto ma che basta un virus per far capire che ci vuole veramente poco per perdere il bene più grande e prezioso che ognuno di noi ha.... La vita”.
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