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La variante Omicron dilaga anche in Sardegna, mostrando una capacità di trasmissibilità molto elevata seppur con effetti più blandi rispetto alle ultime evoluzioni del Covid 19. Una contagiosità così alta ha definitivamente spento gli ultimi amplificatori e gli ultimi riflettori sui palchi all'aperto delle città sarde in cui storicamente il Capodanno si festeggia in piazza, con grandi concerti o altri eventi in grado di generare flussi turistici anche lontano dalla stagione balneare.
Alghero, Castelsardo, Olbia, Cagliari, giusto per citare le località in cui la notte di San Silvestro è da anni un appuntamento clou nella programmazione culturale e artistica, ma anche Nuoro, Bosa, Oristano, Santa Teresa di Gallura e tantissime altre città che vivono anche o soprattutto di turismo, hanno mollato la presa. Con dei distinguo temporali che la dicono lunga sul difficile mestiere di fare l'amministratore locale in una fase storica caratterizzata dall'assoluta incertezza sanitaria e dalla mutevolezza delle regole pensate a livello centrale e a livello periferico per tutelare la salute delle comunità.
Così, se piazze importanti come Cagliari, Olbia e Castelsardo hanno rinunciato sin da subito all'idea di allestire eventi ad alto rischio di assembramento, altri hanno deciso di lasciar perdere col passare delle settimane e con l'emergere di numeri da "quarta ondata". Gli ultimi ad arrendersi, ma solo dopo che il governo Draghi e il comitato tecnico scientifico hanno vietato perentoriamente concerti e sarabande all'aperto, sono stati Nuoro, che aveva studiato una avvincente formula invernale della storica kermesse "Voci di maggio", e Alghero, la più longeva promotrice del Capodanno in piazza in Sardegna, il cui programma per il "Cap d'Any a l'Alguer" aveva decisamente fatto il pieno di consensi e stava facendo pregustare a ristoratori e attività ricettive un fine anno col botto.
In Sardegna restano eventi minori, piccole performance di strada e appuntamenti al chiuso. Anche in questo caso si distingue Alghero. Partito domenica 19 dicembre con "Moby Dick" per FestivAlguer nella banchina Dogana, proseguito il 21 dicembre col tributo di Elio a Enzo Jannacci al teatro Civico, dove il 28 è stata la volta di Joe Bastianich e La Terza Classe col loro viaggio nei suoni bluegrass, folk, soul e irish della tradizione musicale americana, Alghero ritira il palco dal molo sottostante i bastioni ma non si ferma.
Ffp2 e Green pass permetteranno che lo show al teatro Civico vada avanti con la Swing Jazz Orchestra il primo gennaio, con l'umorismo nonsense di Valerio Lundini il 2 e il 3, con Med Free Orkestra feat Roy Paci il 5, con la comicità di Max Paiella il 7 e, per chiudere, con la regina algherese della World Music di impronta catalana: Franca Masu, sul palco l'8 gennaio.