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“Dopo Riina anche Bernardo Provenzano, nonostante le precarie condizioni sanitarie, si sta preparando a raggiungere la Sardegna per scontare il regime del 41 bis” ha affermato il deputato del Pdl Mauro Pili dopo la visita di questa mattina presso il carcere sassarese di Bancali. “A Parma è, ormai, dato per certo il trasferimento dell'altro capo dei capi di cosa nostra nel carcere di Sassari. La disposizione – continua Pili - sarebbe già stata notificata al carcere di via Burla di Parma. Si tratta dell'ennesima offesa alla Sardegna e ai sardi che va respinta senza se e senza ma. Il carcere di Bancali intanto risulta ancora inutilizzabile considerato che tutta la sezione del 41 bis non è stata ancora predisposta per accogliere i detenuti e restano dubbie le condizioni di sicurezza per i 41 bis”.
E ancora: “La disposizione secondo la quale dovrebbe essere trasferito in Sardegna anche Provenzano si scontra con le condizioni logistiche e sanitarie del carcere di Bancali ancora totalmente sprovvisto di qualsiasi minima struttura sanitaria.
Una decisione che se confermata renderebbe ancora più grave l'arroganza del Ministero della Giustizia nei confronto della Sardegna. L'inaugurazione del carcere prevista per fine mese sarà un bluff perché niente è ancora pronto e sono numerosissime le aree del carcere dove sono ancora in corso lavori. Il braccio del 41 bis presenta diversi elementi di criticità a partire dalle "suite" a quattro celle con zona d'aria comune per i quattro detenuti destinati a queste piccole porzioni dell'intera ala del regime duro. Suite con quattro camere e tre stanze per la socialità dedicate ai 4 detenuti. Tutto questo moltiplicato per quasi cento capimafia destinati a quel carcere. Non risulta, dunque, per niente garantito l'isolamento dei vertici di cosa nostra. Nel carcere sono stati realizzati anche 16 studi televisivi in grado di collegare i mafiosi con i processi in giro per l'Italia".