“Il carcere di Iglesias sarà trasformato in centro di accoglienza per immigrati. Per portare a compimento l’operazione sono stati approntati anche progetti di ristrutturazione".
Lo ha detto stamane il deputato di Unidos Mauro Pili comunicando la risposta del ministro Orlando all’interrogazione sulla gestione di alcune strutture penitenziarie nell’isola.
"Si tratta di un progetto folle e scellerato, sia sul piano della dislocazione di un centro di accoglienza in un carcere sia per l’inopportunità di una struttura in un’area priva di qualsiasi tipo di servizio ma ricompresa in un compendio ad alta densità abitativa rurale. Tutto questo sta avvenendo nel più totale silenzio delle istituzioni considerato che la conferma alle mie denunce di questi anni è arrivata stamane con la risposta del ministro della giustizia ad un’interrogazione sul Carcere di Alghero. Nella risposta Orlando scrive: “tra le strutture individuate dal ministero dell’interno come idonee al predetto fine vi sono le strutture demaniali della ex Scuola di Polizia penitenziaria di Monastir e dell’ex carcere di Iglesias, per le quali sono stati anche approntati dei progetti di ristrutturazione”.
"Tutte le smentite e i reiterati silenzi sulla struttura crollano dinanzi ad una comunicazione ufficiale direttamente dal ministro della giustizia che firma la risposta alla mia interrogazione. L’amministrazione comunale si deve opporre a questa ennesima imposizione e chiedere la restituzione di quel patrimonio considerato che è cessata la funzione statale del bene e che, in base all’art.14 dello statuto, nello stesso istante in cui cessa l’originaria funzione statale quel bene immobile deve transitare nel demanio regionale e poi quello comunale. Spero, auspico, che l’amministrazione comunale abbia fatto o intenda fare tutti i passi necessari per fermare questo atto congiunto tra il ministro della giustizia e quello dell’interno”.
“Che questo governo, su input della prefettura, fosse senza scrupoli -ha detto Pili - lo si era compreso da tempo ma con questa ennesima forzatura si conferma la spregiudicatezza con la quale viene gestita la partita dell’immigrazione arrivando ad utilizzare anche un carcere pur di gestire appalti e servizi connessi. Con una spregiudicatezza senza precedenti e senza alcun tipo di remora il ministero dell'interno, attraverso la prefettura di Cagliari, ha fatto scattare l'operazione che prevede di riempire il carcere di Iglesias di migranti. La decisione é stata messa a punto tra i vertici del ministero della giustizia con quelli dell'interno e l’operazione era stata avviata in gran segreto”.
“La folle decisione di utilizzare il carcere di Iglesias – ricorda Pili - era stata già presa quasi un anno fa quando denunciai quella scelta scellerata mentre ora viene confermata dallo stesso ministro con il silenzio di tutti. É gravissimo il silenzio dell'amministrazione comunale di Iglesias e ancora più grave quello della regione. Il ministero dell'interno, nonostante l'emergenza in Sardegna stia raggiungendo soglie non più sostenibili, sia sul piano della qualità dell’accoglienza che quello sanitario, continua a destinare all’isola un contingente di migranti ormai ingestibile”. Il piano dei nuovi sbarchi in Sardegna di fatto programmata già dalle prossime settimane sarà attuato con il metodo dell’emergenza, niente di concordato ma dinanzi alle navi cariche di profughi e migranti nessuno potrà dire più niente. La scelta riguarda proprio la caratteristica principale della Sardegna: il suo essere isola e isolata. Una decisione scandalosa e contro tutte le disposizioni internazionali. Si vuole creare una vera e propria barriera fisica che isoli gli immigrati dal resto del continente e impedisca loro di muoversi nel territorio nazionale con troppa facilità. Anzi, la Sardegna sarebbe di fatto un vero e proprio campo di isolamento, per perseguirlo sino in fondo adesso si useranno anche le carceri a partire da Iglesias. Si tratta – ha concluso il deputato di Unidos - di un piano scellerato e frutto solo di un retaggio statale che vede la Sardegna come cayenna, una volta per i mafiosi, una volta per i migranti”.