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“La danza è arte e cultura, - aveva scritto Franca Pani – fatta di sacrifici, studio, rinunce, amore per il corpo, per l’espressività. La danza è la madre di grandi passioni, di poesia e di grandi emozioni”.
Alla danza e al suo immenso esercito di allieve e allievi aveva dedicato il suo tempo, la sua grinta, la sua dolcezza.
Aveva acceso il sogno di chi, attraverso di lei, poteva concedersi il volo nella musica, il piacere di una condivisione, il vibrare di un’inedita emozione.
Ho avuto il piacere di incontrarla tante volte, negli anni, perché a Lanusei ho condotto un Festival al Teatro Tonio Dei che ha ospitato in tutte le edizioni il suo talento e lo stuolo di ballerine che coordinava, dirigeva, amava.
Ricordo la sua gentilezza, il modo garbato di porsi, l’eleganza della voce che soffiava sulle parole.
“Avverto” il grande vuoto e il sentimento di incredulità che ha lasciato in tutti quelli che l’hanno conosciuta: impossibile non voler bene a chi ha sempre seminato bene.
Un brutto male si è preso gioco di lei e se l’è portata via quasi all’improvviso, come quando una musica si spezza per lasciare spazio al dolore del silenzio. Inaspettatamente.
Adesso, Franca, hai spazi senza fine per volteggiare con grazia e leggerezza, con il viso disteso e i capelli raccolti, con l’armonia dell’universo che trasporta il sorriso nel vento.
Buon viaggio tra le stelle!