PHOTO
«È oggi più forte che mai il dovere di ricordare». Si è aperta con queste parole, pronunciate dalla Presidente del Consiglio comunale Esmeralda Ughi, l'Assemblea civica riunita in seduta solenne a Palazzo Ducale a Sassari, per commemorare il Giorno del Ricordo.
I protagonisti di questa ricorrenza, istituita nel 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra», sono stati gli studenti della prima e della seconda dell’istituto comprensivo di Monte Rosello Alto con il loro progetto “Radici senza alberi”.
Un percorso trasversale di sensibilizzazione ed educazione su tutti i genocidi, e di consapevolezza e rispetto nei confronti del prossimo, realizzato con il valido supporto dei docenti Elena Ganadu, Franca Zarra, Carlo Cubeddu, Salvatorangelo Fancellu, Andrea Fonnesu e della dirigente Paola Spanedda.
«L'Unione europea è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà», queste le parole della presidente Ughi, che ha voluto ricordare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate lo scorso 10 febbraio: «Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli non possono essere dimenticate, sminuite, rimosse. Esse fanno parte della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo e dell'odio etnico».
«Non è possibile cancellare né dimenticare – ha commentato il vicesindaco Fabio Pinna rivolgendosi ai giovani e alle giovani presenti -. Abbiate cura del vostro cammino di studi, quello che state percorrendo giorno per giorno, perché vi sta portando alla profonda consapevolezza che la cultura e la conoscenza sono essenziali per combattere l'ignoranza e l'indifferenza. Voi nuove generazioni state costruendo oggi il futuro. Un futuro che auspichiamo privo di barriere ideologiche, privo di persecuzioni e di offese alla dignità umana».
Attraverso foto storiche e documenti originali, i ragazzi hanno raccontato la storia di donne incinte, bimbe di appena tre anni, uomini, anziani, morti o costretti a fuggire senza alcuna colpa se non quella di essere italiani, in un percorso di immedesimazione nella triste condizione di esule insieme a quella di chi tragicamente perì nelle foibe.
Al termine della presentazione fatta dagli studenti, sono intervenuti il consigliere Manuel Alivesi, la consigliera Consuelo Sari e i consiglieri Giancarlo Carta e Mario Pala.