Il Consiglio dei ministri ha deliberato l'impugnativa della legge della Regione Sardegna n. 5 dell'11/04/2016, "Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l'anno 2016 e per gli anni 2016-2018 (legge di stabilità 2016)".

Lo rende noto un comunicato della presidenza del Consiglio. L'impugnativa è stata deliberata in quanto una norma riguardante i limiti all'esecuzione forzata sulle somme destinate alla realizzazione di opere pubbliche delegate dalla regione, incide su materie riservate alla competenza legislativa dello Stato.

Altre norme in materia di sclassificazione del regime demaniale, intervenendo unilateralmente anziché con la dovuta pianificazione condivisa con gli organi statali, violano l'art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione con riferimento alla tutela del paesaggio e contrastano con il principio di leale collaborazione desumibile dagli artt. 117 e 118 della Costituzione.

Un'ultima norma, prevedendo per i piccoli comuni sardi l'esenzione dal regime sanzionatorio in caso di mancato rispetto del Patto di stabilità interno, eccede dalle competenze statutarie e viola i principi di coordinamento della finanza pubblica di cui all'art. 117, terzo comma, Cost.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato anche l'impugnativa della legge della Regione Sardegna n. 6 dell'11/04/2016, "Bilancio di previsione per l'anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018", in quanto una norma in materia di bilancio viola l'art. 81, terzo comma, della Costituzione.