La voce di Maria Carta ha aperto “Note rosa”, il grande spettacolo contro ogni forma di violenza che ha riunito a Sorradile centinaia di donne che si sono date appuntamento da ogni parte dell’isola per animare un evento unico e senza precedenti.

Giuliano Marongiu e Roberto Tangianu hanno condotto, per oltre quattro ore, una maratona di grande successo e il pubblico delle grandi occasioni ha dimostrato di gradire l’iniziativa organizzata dal Gruppo Folk “Serra Ilighes”, nato nel piccolo centro del Barigadu soltanto da pochi mesi. La prima emozione è arrivata con Maria Giovanna Cherchi, circondata da trenta ragazze in abito tradizionale, che ha intonato “Unu frore che a tie”, un canto d’amore scritto per lei da Piero Marras. Da quel momento è stato un susseguirsi ritmato di emozioni, tra canzoni e danze, intrattenimento e testimonianze.

"Una bellissima festa che ha mosso il cuore di tutti – ha commentato Lucia Pes, una delle componenti del Gruppo di Sorradile – ma c’è ancora tanto da fare. Il vero risultato lo avremo quando non ci saranno più donne da difendere, quando non avremo più donne vittime di una violenza che oggi, purtroppo, continua a dilagare in tante forme".

I cori femminili di Quartu Sant’Elena, Oristano, Bonorva, Nuoro, Belvì, Orosei e Siurgus Donigala si sono alternati ai gruppi folk formati da sole donne e provenienti da Nuoro, La Caletta di Siniscola, Silanus, Bonorva, Oniferi, Paulilatino, Torralba, San Nicolò d’Arcidano, Thiesi, Galtellì. Alcune formazioni, al loro interno, hanno rappresentato un intero territorio, come “Feminas” dell’Alta Marmilla (Mogoro, Pau,  Sini,  Villaverde, Baradili,  Baressa, Curcuris, Escovedu, Gonnosnò, Gonnostramatza) e le “Chentu Viddas” (Orgosolo, Nuoro, Oliena, Ottana, Oniferi, Bitti, Fonni, Orune). Il canto a chitarra logudorese ha schierato “Sas Filumenas”, con Sara, Noemi e Sara (Porto Torres e Muros) mentre la star internazionale Haiducii ha portato i colori della Romania e l’energia di una donna che sa trasmettere entusiasmo e poesia. Apprezzata l’esibizione di Maria Antonietta Bosu che ha accompagnato le donne del Gruppo Folk San Nicola di Ottana.

"Grazie a tutti – ha detto durante il suo intervento Francesca Marras, del Centro Antiviolenza Donna Eleonora di Oristano – iniziative come questa sono importantissime perché aiutano a far passare il messaggio che le donne non devono aver paura di denunciare le violenze di cui sono vittime. Devono reagire, devono parlare. Noi possiamo aiutarle e siamo qui per ribadirlo".

Travolgente la simpatia di Annadina Cozzoli, la prima donna nella storia della Sartiglia di Oristano ad aver indossato i panni de “su componidori” nel 1973 e interessante il contributo dell’archeologo Nicola Dessì che ha messo in evidenza l’importanza della figura