“Mentre la Regione continua a fare annunci e promesse la Sanità Pubblica in Sardegna continua a precipitare. Siamo venuti a conoscenza che al San Camillo la situazione è sempre più difficile, il pronto soccorso è al collasso l’unica soluzione dei vertici Asl pare sia di chiedere ai pochi medici rimasti di rimodulare i turni per garantire il servizio, questa richiesta va oltre la possibilità del personale che umanamente è allo stremo delle forze e ci chiediamo come potrebbe adeguarsi a determinate richieste”. 

Sono queste le parole di Pina Cui referente e attivista del Gruppo Allerta in Barbagia.

“I Vertici Asl hanno promesso che si procederà allo scorrimento delle graduatorie e noi ci chiediamo quali sono i tempi? Nel mese di febbraio sempre al San Camillo è stato donato un moderno macchinario per analizzare i tamponi molecolari vorremo sapere se corrisponde a verità il fatto che non può essere usato perché mancano i reagenti e i tamponi continuano ad essere mandati a Nuoro - spiega Pina Cui - . Parliamo del San Francesco di Nuoro che dovrebbe essere il pilastro della nostra Provincia, il pronto soccorso è in condizioni critiche e tutti gli altri reparti? La realtà e che da Sorgono si va a Nuoro e poi si rischia di continuare i viaggi della speranza  ovviamente per chi ha il “tempo” per arrivare. L’emergenza urgenza non ci viene garantita, non si tratta solo di Nuoro e Provincia la sanità pubblica è allo sfascio in tutta la  Sardegna e non solo la sanità, vogliamo guardare cosa sta succedendo ad agricoltura, pastorizia, trasporti, partite iva, vogliamo parlare del caro mangimi, carburanti ,oppure dei costi dei biglietti aerei e navali? In una Regione dove buona   parte dell’economia si basa sulla  pastorizia e sul turismo siamo sistemati sotto tutti i punti di vista. Ovviamente - conclude Pina Cui - questa situazione è insostenibile, non possiamo continuare a subire e  chiediamo ci vengano date risposte immediate perché quelli che chiediamo sono i nostri diritti: Non ci fermeremo, la Sardegna e i sardi devono continuare a vivere”.