Più del 90% di quella che si trova nel mercato italiano ed europeo è importata dalla Cina. Ma da ora il mercato internazionale dell'alga Spirulina dovrà fare i conti con la Sardegna dove, grazie all'acqua calda della miniera Monte Sinni della Carbosulcis a Gonnesa, il "supercibo" del futuro che promette energia e benefici alla salute di chi lo utilizza, potrà essere prodotto a livelli di altissima qualità.

Il progetto che consentirà di arrivare a un prodotto dalle caratteristiche uniche e straordinarie è stato realizzato in collaborazione tra Università di Cagliari e Carbosulcis, e finanziato dalla Regione attraverso l'assessorato della Programmazione con 140mila euro. Oggi l'inaugurazione ufficiale dell'impianto sperimentale con l'assessore della Programmazione Raffaele Paci, l'amministratore Unico della Carbosulcis Antonio Martini, il responsabile scientifico del Progetto Cristiano Galbiati, il prorettore all'Innovazione dell'Università di Cagliari Maria Chiara Di Guardo. L'impianto in questione è un fotobioreattore in vetro - cioè l'alloggiamento dove cresce l'alga - e consente di utilizzare il calore dell'acqua della miniera così da garantire un ciclo di produzione 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno per la produzione di alghe azzurre in impianti all'aperto, senza la copertura di serre.

Le attività di sperimentazione sono affiancate da un'analisi di mercato per verificare le potenzialità economiche dei prodotti derivati dalla Spirulina con lo scopo di creare opportunità di sviluppo per il territorio e nuovi posti di lavoro. "Quest'alga rappresenta oggi un prodotto di eccellenza su più fronti, richiesto da un mercato in forte crescita - afferma Paci - la Sardegna con questo progetto può diventare un produttore di eccellenza italiano ed europeo, questo significa nuova occupazione, crescita economica, sviluppo, riportando a nuova vita le nostre miniere per farle diventare fonte di ricchezza".