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Il segretario deol Pdl, Angelino Alfano, in una foto d'archivio ANSA/GIUSEPPE LAMI
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sarà in visita in Sardegna a luglio per incontrare i sindaci e confrontarsi sul fenomeno degli attentanti ai danni degli amministratori locali.
E' quanto emerso dalla riunione straordinaria, che si è svolta ieri a Roma, dell'Osservatorio nazionale sugli attentati a primi cittadini, assessori e consiglieri, presieduta dal sottosegretario Giampiero Bocci.
Nella stessa riunione si è anche deciso di istituire sei Osservatori territoriali in altrettanti centri della Penisola, mentre in Sardegna l'organismo sarà regionale con sede a Cagliari.
L'isola, infatti, ha conosciuto nei primi mesi del 2016 una vera e propria escalation di attentati ai sindaci, in particolare a Desulo, Bottidda, Belvì, Orotelli e Sant'Antioco, un fenomeno criminale che sta assumendo il carattere di emergenza.
"Qualcosa mi pare che si stia muovendo - ha detto il presidente dell'Anci Sardegna Pier Sandro Scano al termine dell'incontro - c'è stata anche una condivisione piena del Governo sul documento stilato dall'assemblea dei sindaci sardi sulla videosorveglianza, il potenziamento delle attività di investigazione, la presenza territoriale delle forze dell'ordine, il rapporto di queste ultime con il territorio e l'accelerazione sul disegno di legge Lo Moro per le modifiche al codice penale in caso di attentati agli amministratori pubblici".
Riguardo alla videosorveglianza si è parlato di un completamento delle reti in tutti i comuni della Sardegna e della loro gestione alle forze dell'ordine, compreso il Corpo Forestale regionale, attraverso un protocollo nazionale.
"Presto ci sarà un incontro tra Viminale, Regione e Anci per mettere a punto questi interventi", ha annunciato Scano, presente anche il direttore Umberto Oppus.
Alla riunione a Roma con il sottosegretario c'erano anche il prefetto Luciana Lamorgese, capo gabinetto del ministro Alfano, il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, e il responsabile dipartimento legalità Anci Antonio Ragonesi.