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“In questi giorni si sta materializzando il miracolo di Sant’Antonio. Infatti, alla natura non interessano le dispute dei politici e/o dei tecnici e nel totale silenzio ha ripreso a fare il suo corso con i risultati ben in evidenza nelle foto, ovvero, le piogge di questi giorni hanno alimentato nuovamente il Rio Gutturu Mannu con la conseguenza che il bacino artificiale creato dalla Diga si sta nuovamente riempiendo svuotato non si sa per quale ragione qualche giorno fa”.
Così Il presidente della Prociv Italia Augustus – Protezione Civile Italia e Tutela Ambientale, Emilio Garau, il quale è profondamente amareggiato per una vicenda dai contorni davvero surreali e a tratti nascosti dalla burocrazia.
Le polemiche
“Probabilmente tra 2 giorni circa, l’acqua raggiungerà il massimo livello e inizierà nuovamente a tracimare e la vegetazione circostante riflessa sullo specchio d’acqua ritornerà a sfoggiare tutta la sua bellezza – aggiunge Garau - ma attenzione, questo ennesimo risultato della natura non deve farci abbassare la guardia sul pericolo che incombe nella diga. Bisognerà vigilare attentamente fino a quando non verrà annullata la deliberazione della Giunta Regionale n. 64/55 del 18/12/2020 che prevede la dismissione definitiva della diga di Sant’Antonio sita all’interno del Parco del Gutturu Mannu al confine tra Assemini e Uta. Nel frattempo bisogna iniziare a pensare alla valorizzazione dell’invaso creato proprio grazie alla diga a fini ambientali, sia in termini di tutela degli habitat floro-faunistici presenti che per gli usi ricreativo-didattici del lago artificiale e senza dimenticare – sottolinea sempre Emilio Garau - l’importanza del bacino ai fini del contrasto agli incendi boschivi, unico punto di approvvigionamento idrico di una certa portata presente nel cuore del Parco del Gutturu Mannu”.
200mila metri cubi d’acqua? Spariti nel nulla
Nei giorni scorsi, vi abbiamo raccontato ciò che è accaduto a Gutturu Mannu, all’interno del meraviglioso parco naturale a cui fanno capo, per competenza territoriale, i Comuni di Assemini, Capoterra, Uta e Santadi. La Giunta Solinas di fatto vuole buttare giù quella storica diga, ma ad esempio il sindaco Francesco Dessì (Capoterra) si è già espresso con una delibera del consiglio comunale sul fatto che occorre concertare e capire come evitare di demolire un patrimonio storico di grande pregio, senza buttare a mare tanta acqua che necessita non solo alla flora e alla fauna selvatica ma anche per la prevenzione degli incendi estivi. Poi, anche Assemini, con in testa la sindaca Sabrina Licheri, vuole vederci chiaro.
Di ufficioso si sa che la Polizia Municipale di Assemini sta verificando, attraverso l’ufficio tecnico comunale, se chi ha installato i cancelli e la rete metallica a valle e a monte della diga avesse o meno le autorizzazioni per farlo; non solo, sui lavori di svuotamento della diga (con lo sversamento di 200mila metri cubi d'acqua a mare), nessun Comune territorialmente interessato ha ricevuto comunicazione sugli interventi posti in essere. Come mai? Nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più, una cosa è certa: sono in tanti che non vogliono che la diga di Sant’Antonio venga spazzata via e con essa la possibilità di valorizzare un patrimonio naturale di inestimabile valore.
Qui potete leggere il servizio di ciò che è accaduto https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/123286/desolazione-nella-diga-di-gutturu-mannu-emilio-garau-quei-200mila-metri-cubi-d-acqua-svaniti-nel-nulla
(In basso potete vedere il ‘miracolo della natura’, le piogge di questi giorni hanno parzialmente riempito l’invaso della diga di Sant'Antonio, in località Gutturu Mannu)