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Alessandro Catte tra i canti è nato e cresciuto.
“A Nuoro cantare è naturale. Abbiamo tradizione vocale. Noi cantiamo in tutti i modi”.
Riaffiorano spesso i ricordi felici dell’infanzia di “Marreri”, dove la famiglia si riuniva e il tavolo era sempre apparecchiato anche per i tanti amici che arrivavano e che fondevano le voci, dopo aver consumato i pasti e qualche bicchiere di vino.
Alessandro è stato uno dei giovani componenti del Complesso Vocale di Nuoro a soli 16 anni e la gratitudine per il musicista Francesco Ganga non è mai venuta meno con il passare degli anni: fu lui il primo ad intuire le sue potenzialità e a suggerirgli di iscriversi alla Scuola Civica di Nuoro, dove frequenta il corso di canto artistico e conosce Antonietta Chironi.
“Un personaggio grandissimo: avevo il terrore di affrontare l’audizione con lei. Ha conosciuto il grande successo ma non si è mai lasciata travolgere dai suoi inganni. Ha lottato parecchio per difendere la cultura della città di Nuoro, per la “sua” Scuola, contro tutto e tutti. Ci davamo del tu. E’ morta vent’anni fa, nel 1997”.
La forza di Alessandro è sempre stata quella di non fermarsi mai: si iscrive al Conservatorio e con Antonio Costa fa Composizione. A 21 anni il Coro “Ortobene”, fondato da Bobore Nuvoli nel 1972 e fino allora guidato da Tonino Puddu, gli affida la direzione.
“All’inizio l’idea di dirigere un Coro sardo non mi entusiasmava, poi mi ha assorbito totalmente. Il primo Concerto al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei si tenne il 31 gennaio del 1991 e uno dei brani proposti, “Sa paristoria e balubirde”, portava già la mia impronta, insieme a “Est una nott’e luna” e “Ierru” di Antioco Casula “Montanaru”.
Arrivano le prime incisioni, i concerti, i premi e le grandi soddisfazioni.
Quando esce “Ispadas de sole”, la città di Nuoro segna un'altra svolta nella storia dei Cori, soprattutto grazie a “Unu ballu pilicanu”, adottato poi anche da tante formazioni isolane:
“Quel progetto mi ha consentito soprattutto di conoscere Franzischinu Satta. Mi manca la sua voce, spirito adolescenziale. Ho frequentato l’uomo e la poesia, soprattutto negli ultimi anni. Ho amato la forza dei contenuti e le forme irregolari della sua esposizione. Con “Ispadas de sole”, il brano che amava di più, penso di aver guadagnato la sua stima. La soddisfazione di entrambi, per quel lavoro, divenne commozione”.
Gianni Morandi gli consiglia la strada del CET,Scuola fondata da Mogol col fine di valorizzare e qualificare professionalità soprattutto nel campo dell’arte e si trasferisce ad Avigliano Umbro, per seguire le lezioni.
“Se avessi avuto la tua voce, avrei spaccato il mondo.” gli disse Mogol, il primo giorno di scuola, dopo aver ascoltato il suo provino.
Ha inciso alcuni lavori discografici anche come solista, in collaborazione con Michele Pio Ledda e musicisti di fiducia e organizza eventi che sono entrati a far parte del calendario delle manifestazioni di qualità: su tutti “Canti dall’Ortobene”, che nel 2018 onorerà la decima edizione.
Nel 2014 ha pubblicato “I miei canti”, un volume di 400 pagine edito dal Maestrale di Nuoro, che racconta la storia della coralità di scuola Nuorese dal primo respiro ai giorni nostri, con spartiti e racconti, aneddoti e protagonisti.
La musica avvolge tutte le sue passioni e scandisce i ritmi del suo quotidiano: la insegna, nelle scuole, e la imprime, nelle voci del Coro Ortobene e in quelle del Coro femminile “Ilune” di Dorgali, con le quali ha appena festeggiato il ventennale dalla nascita.
L’8 settembre 2017 la carriera di Alessandro Catte ha toccato una delle sue punte più alte: dirigendo i Cori di Nuoro e “firmando” il Progetto “A diosa”, promosso dall’Associazione Culturale “Presenze”, ha confermato lo straordinario talento che gli viene riconosciuto da tutti.
Domenica 19 novembre sarà motore e coordinatore della “Giornata di studi sulla coralità di ispirazione popolare in Sardegna”, su iniziativa della FE.R.S.A.CO (Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali).
Sono tanti i coristi e i direttori impegnati nel promuovere, difendere e divulgare la coralità di ispirazione popolare, grande patrimonio e peculiarità della Sardegna, che si incontreranno per dibattere sui temi che la riguardano.
L’evento, che si terrà nel nuovo Teatro San Giuseppe di Nuoro, ha l'obiettivo di creare un momento di riflessione e condivisione attraverso l'alternanza di relazioni e dibattiti con le esibizioni dei cori presenti.
Per informazioni tecniche è possibile contattare Alessandro Catte (Cell. 3471144272), mentre per informazioni sulle iscrizioni si può fare riferimento a Bernadette Fancello (Cell. 3498909616).