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Uno sguardo al passato, (con la tradizionale passerella, che unisce due rive opposte del Rio Matzeu, con i suoi residenti da un lato all’altro del centro abitato), i costumi tradizionali indossati da un uomo ed una donna, poi i dettagli che appaiono con i colori sgargianti che ridanno vita alla piazza tra via Raffaello, Michelangelo e via Cagliari.
Compiacimento ed entusiasmo sono stati espressi anche dalla sindaca di Sestu, Paola Secci e dalla giunta comunale: “Un dono stupendo – ha detto la prima cittadina dal palazzo comunale di via Scipione – gesti che si sommano a quelli belli ed autentici dei nostri compaesani, per rendere ancor più bella la nostra comunità”.
La bellissima opera, realizzata gratuitamente da Agnes Zimmermann e dal suo compagno Luca Cocco, è terminata da qualche giorno e da lustro ad un angolo di verde pubblico che necessitava di quel tocco di originalità come simbolo che ora sarà custodito gelosamente dai cittadini sestesi: “Quando siamo venuti a Sestu per vivere, mai e poi mai avremmo pensato di essere accolti in maniera cosi calorosa – rammenta l’artista Agnes Zimmermann - come é invece è stato. Abbiamo conosciuto tantissime persone splendide, potrei scrivere pagine e pagine di come ci sentiamo fortunati a vivere a Sestu. Io in particolare sono grata per il fatto che nessuno mai mi ha fatto sentire diversa perché non sono sarda. Per dimostrare la nostra gratitudine, abbiamo deciso di donare un murale a tutti voi. Un murale che rappresenta il passato ed il presente, dove nel centro ci sono due figure in abiti sestesi e raffigurano la tradizione. Le farfalle simbolizzano la trasformazione del passato nel presente. Abbiamo lasciato pezzi del intonaco originale per rispetto dei writer e sempre per rispetto del passato. La passerella – aggiungono Luca Cocco e Agnes - é un simbolo nettamente umano che univa le due parti di Sestu, cosa che voi sapete meglio di me. La frase che abbiamo scelto riguarda la nostra accoglienza. Ho aggiunto un piccolo decoro ungherese con la gallinella primo perché sono ungherese, secondo per il rispetto delle tradizioni in generale. Il geco è un portafortuna, il topolino lo abbiamo fatto per i bambini. Ringrazio tutti, a chi ci ha dato le autorizzazioni per realizzare il nostro progetto, a Rosaria Serra per la foto della passerella, a Mario Ziulu per su muccadori, a Nicola per il quarzo, tutti voi che ci avete fatto compagnia, tutti voi per i caffè e colazione offerte, e tutti voi che vi siete emozionati davanti alla vecchia passerella dipinta....grazie di cuore”.
Ecco la video intervista