Anci Sardegna in primis, come Ente capofila, con Emiliano Deiana, ma poi, giù a ruota libera, tanti sindaci sardi, (dal Comune più piccolo, demograficamente parlando, fino a Nuoro, ad esempio, con in testa anche Andrea Soddu), per dire “No”, in modo unanime e compatto, alle scorie nucleari nell’Isola. E con le fasce tricolore indossate, si è fatto il punto della situazione.

 Il sindaco di Mandas Umberto Oppus – come si legge da Ansa Sardegna “anticipa le mosse dell'assemblea”. "Voteremo una mozione speculare a quella approvata dal Consiglio regionale - annuncia - Il nostro non è un no ideologico, ma motivato. Ci sono anche degli errori nella mappa. Come si fa a dire che Mandas è in un territorio isolato quando siamo raggiungibili attraverso una strada statale e con le ferrovie. Questa assemblea è importante: autonomie regionale e locali insieme per una stessa battaglia" – riporta sempre l’Ansa Sardegna. Per la Regione c’erano tra i tanti, anche il presidente del Consiglio Michele Pais (che ha sintetizzato a più riprese il fatto che la Sardegna non può e non deve essere mai una pattumiera dell’Italia e dell’Europa) e l'assessore alla Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis (che ha rimarcato ancor di più come in passato l popolo sardo scelse di dire la propria contrarietà col referendum, con uno schiacciante 97% di adesione al voto NO alle scorie).

Su tutti i sindaci, soprattutto anche quelli a vocazione turistico-ambientale, prevale una scelta inaccettabile l’inserimento di ben 14 siti isolani nella Carta nazionale delle aree potenzialemnte idonee ad ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi di tutta Italia: “In Sardegna si piantano alberi – ha detto Gianni Lampis – non si depositano scorie”.

“Sposando quanto approvato dal Consiglio Regionale e l’iniziativa Anci – rimarca Umberto Oppus, primo cittadino di Mandas - ho portato all’Assemblea regionale dei Comuni, dopo la riunione di Mandas dello scorso venerdì, alcune proposte e riflessioni. Ho proposto che il no dei Consigli Comunali sardi arrivi in una stessa unica giornata in una convocazione simultanea per dire no e proporre una visione unica e coordinata dello sviluppo della Sardegna. Sono per il principio dell’equiordinazione istituzionale e non per la prevaricazione – ha proseguito Oppus - sono per la tutela dei nostri beni architettonici, paesaggistici, naturalistici, storici, ambientali e culturali e non per lo scempio del territorio. Sono, come i miei avi, per il territorio, per i depositi del grano, delle leguminose e di fieno e foraggi” – ha concluso il primo cittadino di Mandas.