Anche nell’isola ha debuttato questa mattina lo scontrino elettronico. Il nuovo registratore telematico sarà obbligatorio, per ora, per tutte le attività artigiane, commerciali e di somministrazione con volume d’affari superiore a 400mila euro.

“È un cambiamento importante che avrebbe richiesto più tempo – ha sottolineato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – perché questa scadenza ha già creato caos anche per via dei ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi e delle difficoltà oggettive legate al cambiamento tecnologico in atto”.

Infatti, secondo le segnalazioni ricevute dall’Associazione Artigiana, moltissime imprese hanno incontrato, e incontreranno, difficoltà sia nell’installazione dei nuovi registratori telematici, sia nell’adeguare l’attuale misuratore fiscale. Le problematiche nascono, principalmente, secondo il loro punto di vista “Dai numerosi provvedimenti che nel corso degli anni si sono susseguiti in merito alla certificazione delle prestazioni di servizi tramite ricevute fiscali e alla necessità di dover “adattare” gli stessi al nuovo adempimento”.

Per questo, grazie allarichiesta di Confartigianato Imprese, in relazione a tali situazioni di criticità, nello stesso Decreto “Crescita” è stato previsto che “Per un periodo di sei mesi dall’avvio del nuovo obbligo, la non applicazione di sanzioni “in caso di trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, fermi restando i termini di liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto”.

“L’operazione – ha aggiunto Matzutzi – purtroppo non sarà senza costi per le imprese: artigiani e commercianti, infatti, dovranno sostituire o “aggiornare” i registratori di cassa investendo fra gli 800 e i mille euro. In compenso otterranno un credito d’imposta del 50 per cento entro la soglia massima di 250 euro (50 euro nel caso di ammodernamento di una vecchia macchina)”.

Per questo motivo Confartigianato Imprese  ha sottoscritto con la Custom Spa, azienda leader nel settore, una convenzione attraverso la quale le imprese associate possono acquistare un registratore di cassa a condizioni economiche esclusive, con sconti pari al 28%. Gli apparati in convenzione sono di 3 tipologie e coprono segmenti di mercato diversi a seconda delle differenti esigenze degli associati e i prezzi sono comprensivi delle operazioni di messa in servizio degli apparati.

Si tratta, tuttavia, di un anticipo di quella “rivoluzione” che arriverà il 1° gennaio prossimo. Secondo quanto appena stabilito dal “Decreto Crescita”, tutte le attività soggette a IVA, quindi anche gli artigiani e i commercianti al minuto con fatturato annuo inferiore a 400.000 euro, saranno obbligate al nuovo scontrino.

“Siamo preoccupati sia per gli artigiani sia per le imprese – ha concluso Matzutzi – che operano in una sede non fisica e nei territori che soffrono la carenza di connessione web. Per questo continueremo a batterci affinché il Decreto possa essere migliorato, consentendo alle imprese di operare con il minor impatto burocratico possibile”.

Confartigianato Sardegna ricorda come solo una fetta limitata dei sardi possa beneficiare della banda ultra larga, un servizio ormai essenziale. Un recente studio dell’Associazione di Categoria sull’offerta di accesso ad Internet in banda ultra larga, ha rivelato come la nostra Isola, a livello nazionale, con una copertura del 53,8% della popolazione (dato composto da una quota del 28,5% relativa alla velocità 30-100 Mbps e da una quota del 25,2% relativa alla velocità 100-1.000 Mbps), occupi appena il 15esimo posto. A livello provinciale sardo, le più fortunate sono le famiglie di Cagliari, il cui territorio è coperto al 72%. Seguono quelle di Sassari (copertura al 55,9%), del Medio Campidano (55%), Carbonia-Iglesias (49%), Olbia Tempio (41,2%), Nuoro (38,6%), Oristano (32,3%). Chiude, ultima nell’Isola e a livello nazionale, l’Ogliastra con solo il 13,2% dei nuclei familiari coperti.

Alcune categorie esonerate dal rilascio dello scontrino: si parte dai tabaccai e da chi vende altri beni commercializzati esclusivamente dai Monopoli. Ci sono anche i produttori agricoli, i giornalai, e anche i notai, almeno per le prestazioni per le quali sono previsti onorari, diritti o altri compensi in misura fissa, nonché i protesti di cambiali e di assegni bancari. Scommesse e new slot, ma anche la custodia e amministrazione di titoli ed altri servizi resi da aziende o istituti di credito da società finanziarie o fiduciarie e dalle società di intermediazione mobiliare. Fumisti e i più classici ciabattini, ombrellai e arrotini in forma itinerante. Le sarte e ricamatrici senza collaboratori o dipendenti, calzolai e tutti coloro che vendono cartoline e souvenirs, palloncini, giochi per bambini, gelati, dolci e caldarroste, olive “fusaie” non muniti di attrezzature motorizzate. La vendita di panini e bevande agli stadi, alle stazioni, nei cinema e nei teatri.