PHOTO
Adagiato su una lettiga, circondato dagli angeli e con una corona di dodici stelle all’altezza del capo, il simulacro della Madonna colpisce il cuore di chi lo guarda.
Indossa un abito di seta ripreso dall’antico costume da sposa – su Spensu – di Mara, definito dall’antichità “paese del ricamo”, con una gonna ricamata a fiorami policromi e stringe tra le dita un rosario sardo.
Il suo sguardo è rivolto in alto, verso il cielo, dove al momento dell’assunzione Maria sarà trasportata per ricevere gloria in Paradiso. Nella parrocchia S.S. Vergine degli Angeli di Maracalagonis, il momento della Vestizione, avvenuto la sera di sabato 13 agosto, porta con sé un sentimento di fede e di riconoscenza.
Le due priore, quella attuale e quella dello scorso anno, al canto del Rosario in sardo, vestono con dedizione la Madonna, facendole indossare i gioielli tradizionali sardi, donati per grazia ricevuta, e preparandola al momento della sua Intronizzazione, quando il parroco don Elvio le metterà ai piedi i sandali, risalenti al ‘700, e porrà sulla sua testa la corona d’argento, simbolo della sua maestà divina, coprendola poi con la mantiglia.
Nel frattempo, i parrocchiani e molti fedeli provenienti dai paesi limitrofi si preparano alla Santa Messa di domenica 14, seguita dalla processione in onore della Vergine Assunta, dove indosseranno i costumi tradizionali sardi in segno di lode.
A seguire, nel piazzale di chiesa, i fuochi d’artificio e nell’oratorio San Giovanni Bosco, la cena offerta da tutti i comitati, con malloreddus, carne di capra, dolci tipici sardi e tanti altri prodotti della Terra.
Si respira un’aria di festa e di spiritualità, accompagnata dalla musica sarda omaggiata dal gruppo Fùrias, composto da Orlando ed Eliseo Mascia, Paolo Zicca e Bruno Camedda, che hanno fatto ballare i presenti.
È così che Mara riscopre e condivide le sue tradizioni, restituendole quell’importanza che per diversi anni era andata perduta.