La macchina organizzativa per l’arrivo di Papa Francesco a Cagliari si preannuncia imponente, a fronte di quella che sarà, invece, com’è nello stile che lo stesso Pontefice ci ha fatto conoscere, una visita, quella del 22 settembre, sobria e intensa. Questo, però, riguarda la cornice, l’aspetto esteriore di ciò che vedremo in quel giorno, perché il viaggio pastorale del Vescovo di Roma in Sardegna sarà profondo e ricco di significati, i quali ultimi andranno a toccare il cuore della gente che da tutte le parti dell’Isola correrà in massa verso il capoluogo sardo per accogliere e ascoltare le  parole del Papa.

Parole tanto attese in una Regione intristita da una crisi economica che lascia senza lavoro i giovani e i padri di famiglia che hanno perso l’occupazione in una spirale di crisi di cui, dopo qualche anno di buio totale, non si intravede ancora la luce.

A loro Papa Francesco non darà un impiego, ma il suo sarà un messaggio di speranza, forte quanto dovrà essere la stessa volontà di chi vorrà ascoltarlo per combattere e credere in un superamento delle attuali difficoltà. C’è da scommeterci: che le parole del Pontefice, domenica 22, saranno sentite da una folla immensa, di credenti e non.

I presenti nel sagrato di Bonaria non saranno, infatti, soltanto “uomini di fede”, ma, è presumibile,  anche persone distanti dal Chiesa, che riconoscono in questo Papa quel magnetismo verso la gente che solo la semplicità, l’umiltà e la saggezza di Francesco sanno alimentare. E’ anche insieme con loro che il Pontefice vorrà fare il suo viaggio verso la speranza per un futuro migliore.