Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dalla commissione ambiente del Comune di Alghero, il problema dell'invasione del granchio blu non preoccupa l'Azienda speciale del parco di Porte Conte che interviene sul fenomeno della "specie aliena", pericolo per gli allevamenti di mitilicoltura e i pescatori delle zone umide.

"La situazione del nostro contesto lagunare e costiero - scrive l'ente in una nota - può essere adeguatamente affrontata in tempi brevi, con rigore e competenza scientifica". Un approccio da attuare con Università, l'Agris-agenzia regionale di ricerca e gli operatori economici, tralasciando "il proliferare di sterili polemiche, spesso infondate e dettate da protagonismo politico".

Anche perché l'esistenza del Callinectus sapidus, questo il nome del crostaceo, è da tempo monitorata dagli uffici del Parco naturale regionale di Porto Conte. Che, in ottica ambientale e di habitat prioritari per le specie, ritiene di dover affrontare "problematiche più serie". Come lo stato eutrofico delle acque, ricche cioè di sostanze nutritive, "da cui a cascata possono derivare molte criticità in ordine alla salvaguardia delle specie autoctone e al proliferare invece delle specie invasive e aliene".

Focus quindi, più che al granchio blu in sé, invece sugli aspetti ecologici ed eco-sistemici. "Bisogna tutelare - si legge nel comunicato - la stessa laguna prima di tutto dalle conseguenze delle attività antropiche impattanti su scala locale e che sono quelle che oggi stanno minacciando la sopravvivenza dell'area umida stessa".