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Sempre più protagonista il Policlinico Duilio Casula nella lotta al tumore del colon retto grazie all’attivazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta).
Un percorso garantito da un team di specialisti e personale sanitario dedicato, studiato per il paziente, che viene preso in carico dal momento della diagnosi e accompagnato in tutte le fasi della diagnostica, del trattamento medico, chirurgico e dei controlli successivi.
Come annunciato dal direttore sanitario dell’Aou di Cagliari, Nazareno Pacifico, “La nostra intenzione è costruire percorsi che prendano in carico e seguano i pazienti in ogni fase della loro malattia”.
“Il Pdta – ha dichiarato il professor Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia colon proctologica del Policlinico – è rivolto a tutti i pazienti con sospetto o con diagnosi già accertata di tumore del colon-retto. È un servizio importante perché accompagna e guida il paziente affetto da tumore del colon-retto nel suo percorso di diagnosi e trattamento. È un sistema coordinato che consente di: garantire ai pazienti un approccio personalizzato, ridurre i tempi di attesa per il trattamento, ottimizzare diagnosi e trattamento con un approccio multidisciplinare, migliorare la qualità e l’efficienza del servizio offerto, migliorare l’esperienza ospedaliera dei pazienti”.
Al Pdta si accede contattando l’ambulatorio unico per le neoplasie del colon-retto, al numero 07051093100 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00 oppure inviando un messaggio all'indirizzo di posta elettronica colonretto@aoucagliari.it
Secondo i dati dell’Aou di Cagliari, sono circa 600 gli interventi chirurgici eseguiti e 250 resezioni colo-rettali, di cui 199 per tumore maligno. Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, è salito al 60% il numero di resezioni effettuate per via laparoscopica.
Basso il tasso globale delle complicanze dopo resezione colo-rettale (9,6%), senza differenza tra gli interventi eseguiti in maniera tradizionale o per via laparoscopica. Solo in 13 su 250 pazienti (5,2%) è stato necessario ricorrere ad un secondo intervento chirurgico.
“Le rimanenti complicanze – fanno sapere dall’Aou – sono state gestite in maniera conservativa e hanno unicamente determinato un allungamento dei tempi di ricovero e convalescenza. La risoluzione favorevole di tutti i casi trattati ha consentito, infine, il raggiungimento dell’importante traguardo di mortalità post-operatoria pari a zero”.