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Il presepe realizzato dai detenuti del carcere nuorese di Badu 'e Carros potrebbe essere donato a Papa Francesco. L'opera, realizzata dai detenuti della quinta sezione di alta sicurezza guidati dai volontari della Caritas di Nuoro, è stata ispirata dal progetto "Presepi nelle carceri italiane", promosso dall'Ispettorato Generale dei Cappellani che ha invitato gli istituti penitenziari ad allestire le sacre rappresentazioni.
Gli ospiti del carcere barbaricino hanno dato sfogo al loro spirito artistico e allestito un presepe in perfetto stile sardo: il disegno del nuraghe di Santa Sabina come sfondo, la grotta di Betlemme sistemata in un tipico "pinnettu", il pozzo sacro di Su Tempiesu in miniatura, l'arcangelo Gabriele e 35 statuette in costume sardo. L'intera creazione è contornata dai tipici prodotti della montagna, come le "tascheddas" dei pastori, porchetti arrosto, pani e dolci tradizionali.
"I detenuti sono stati encomiabili per l'impegno, la precisione, la passione, l'interesse e il desiderio di regalare a tutta la comunità penitenziaria nuorese un momento di gioia e di riflessione profonda", raccontano i rappresentanti della Caritas diocesana, che sono stati sostenuti nel progetto dalla direttrice del carcere Patrizia Incollu. "Quest'anno abbiamo voluto dare un tocco particolare al presepe raccontando un pezzo della nostra cultura - ha spiegato Donatella Steri, l'educatrice che ha coordinato il progetto -. La cosa più bella è che la maggior parte dei detenuti che lo hanno realizzato non sono sardi ma hanno voluto approfondire la conoscenza delle tradizioni popolari studiando su documenti che abbiamo messo loro a disposizione".
A Badu 'e Carros si spera di vincere il primo premio del concorso nazionale promosso dall'Ispettorato dei cappellani. Se questo dovesse accadere il presepe in stile sardo sarà donato a Papa Francesco.