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La carne di agnello sardo fa bene alla salute e non ha nulla a che fare con le carni messe all'indice dall'Oms perchè potenzialmente cancerogene.
Altroché lista nera: dovrebbe essere presente in tutte le mense pubbliche. Fa bene allo sviluppo dei bambini ed è la prima carne consigliata dai pediatri per lo svezzamento.
È il messaggio del presidente del Consorzio della tutela dell'Igp agnello di Sardegna Battista Cualbu, dopo l'allarme lanciato sulle carni rosse lavorate dall'International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell'Oms. Le argomentazioni, dice il Cualbu, sono corroborate da dati scientifici e studi accademici dell'Universitá di Sassari in collaborazione con una specialista della Washington State University.
"I nostri agnelli- viene ribadito dal Consorzio - custodiscono il loro prezioso segreto proprio nell'alimentazione. Stiamo parlando, infatti, di animali che si nutrono con il solo latte delle madri allevate allo stato brado, come da disciplinare. Il modo tradizionale di brucare delle pecore, non ammassate come altrove in capannoni o aziende di ridotte dimensioni, aumenta notevolmente nella carne i contenuti di alcune sostanze fondamentali che vengono trasmesse completamente all'uomo. Queste aiutano lo sviluppo cerebrale e la vista nei bambini più piccoli e il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Inoltre ha effetti favorevoli nel trattamento di patologie gastro-intestinali, oltre ad un significativo miglioramento nella gravità delle lesioni dei piccoli con dermatiti e ipersensibilità alimentari".
Non solo. "A queste stesse conclusioni è giunto anche lo studio di Agris Sardegna - ricorda il direttore del Consorzio Igp Patrizia Pitzalis - L'agnello sardo è un alimento ideale sia sotto il profilo nutrizionale che per quanto riguarda il gusto. La sua carne bianca, molto tenera e magra, è estremamente digeribile e ricca di proteine nobili. Questo la rende particolarmente indicata nelle diete di tutti coloro che hanno bisogno di un alimento leggero ma ad alto valore energetico: ragazzi, sportivi, anziani, convalescenti".
L'agnello, ma in generale tutti i prodotti agroalimentari dell'isola, fanno parte della dieta della longevità. "Le nostre produzioni - ribadiscono i vertici del Consorzio - non hanno nulla a che fare con quelli indicati dallo studio dell'Oms che si riferisce a carni lavorate, dalla provenienza sconosciuta. Per questo serve un lavoro serio e capillare di comunicazione e promozione accompagnate da etichette trasparenti in cui emerga tutta la storia del cibo che andiamo ad acquistare".