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Giornata speciale quella di lunedì 2 ottobre 2017 per il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti scelto il Museo come tappa della sua visita a Cagliari.
Accompagnato dal Direttore del Polo Museale della Sardegna Giovanna Damiani e dal Direttore del Museo Roberto Concas, il Capo dello Stato ha potuto ammirare gli splendidi reperti della collezione nel nuovo allestimento del Museo che dal 2016 è diventato “liquido”, capace di essere sempre più accessibile e rispondere alle esigenze dei diversamente abili e di tutti i visitatori senza alcuna distinzione.
In un percorso che ha abbracciato la storia delle varie civiltà che si sono susseguite in Sardegna, il Presidente ha potuto constatare, con grande ammirazione, le nuove forme di partecipazione e interazione della cultura intesa come dialogo che il Museo offre ai suoi visitatori. Sergio Mattarella è stato guidato nel racconto della storia della collezione da Giovanna Damiani e Roberto Concas in un affascinante percorso che ha avuto inizio nella sala del Neolitico Medio, alla scoperta delle dee madri, depositarie di una civiltà matriarcale millenaria, per proseguire con la visione dei reperti bronzei, in particolare grande ammirazione hanno destato il Guerriero quattro occhi e i manufatti ornamentali di Età punica.
Il Capo dello Stato è rimasto piacevolmente sorpreso davanti ai modellini di nuraghe e di tomba dei giganti, testimonianze identitarie della Sardegna e del suo paesaggio, che continuano ad esercitare ancora oggi il loro grande fascino. Con l’ingresso nella sala dei reperti di Età Romana, ha potuto provare le nuove tecnologie immersive in 3D, messe a punto in collaborazione con l’Università di Padova e la Società Teravista, che ricostruiscono i più importanti siti dai quali provengono i reperti delle collezioni, e presto fruibili in tutti i Musei del Polo.
A conclusione della visita, il Presidente si è soffermato con vivo interesse sulle sculture di Mont’e Prama, di cui il Museo Archeologico di Cagliari espone il maggior numero di esemplari, prendendo atto dell’eccezionale lavoro di ricomposizione e restauro effettuato negli anni. Le statue antropomorfe in arenaria gessosa, dal grande impatto visivo, e riconducibili a guerrieri, arcieri, pugilatori di epoca nuragica, rappresentano le testimonianze di un passato glorioso oggi identificate come figure simbolo della Sardegna nel mondo. Mattarella ha potuto approfondire la conoscenza delle sculture con il nuovo apparato digitale, realizzato dal gruppo di ricercatori del CRS4, che ne delinea i dettagli strutturali e ne ricompone le forme e le dimensioni originarie. Una presenza di grande prestigio oggi al Museo che ha arricchito, incoraggiato e dato pieno sostegno alle iniziative di valorizzazione che il Polo Museale sta realizzando nell’attuazione del proprio mandato istituzionale.