Un biglietto di invito, caldo e gentile.

Come lo sguardo che si posa per leggerne il contenuto.

Come la voce che esclama il piacere di quel piccolo gesto che assume i contorni di un riconoscimento ufficiale: il più ufficiale di tutti.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato zia Vittorina Sedda, 103 anni il prossimo 23 aprile,  alla cerimonia che si svolgerà nel Palazzo del Quirinale a Roma martedì 8 marzo alle ore 11.00 in occasione della “Giornata Internazionale della donna”.

Nel corso della celebrazione vengono assegnate le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e al termine il Capo dello Stato pronuncia il suo discorso alla presenza delle più alte cariche istituzionali e dei rappresentanti della politica, della cultura e della società civile.

La nonnina di Ovodda ha oltrepassato il secolo e mi accoglie nella sua casa con l’eleganza che ha contraddistinto il suo vivere.

I suoi occhi, che brillano di una luce speciale, hanno visto visi che non ci sono più.

Le voci che “parlano” dentro di lei si nutrono dell’affetto di chi non le ha mai volute dimenticare.

Il padre si chiamava Giovanni Sedda ed era un insegnante esattamente come sua madre, la maestra Sara Santus, di origini sassaresi.

Il nonno, laureato, fece lo sbarco dei Mille, a fianco di Giuseppe Garibaldi.

Vittorina aveva sposato in gioventù Giovanni Antonio Vacca: dalla loro relazione sono nati Giampiero, medico affermato, e Gavinangela, che protegge col suo amore.

La centenaria attraversa la vita con lucida curiosità e fede profonda, parla un italiano forbito e recita a memoria lunghissime poesie.

Con garbo signorile riannoda il filo dei ricordi.

<<Quando le mie sorelle andavano a ballare io preferivo restare a casa a leggere i libri. Conosco Giulietta e Romeo a memoria e ho ancora in mente tantissime poesie>>.

I fatti che riaffiorano dai libri di storia lei li ha vissuti da protagonista.

<<Sono stata testimone del mio tempo. Quando l’Italia è passata dalla Monarchia alla Repubblica, io c’ero. Quando le donne hanno votato per la prima volta io ero segretaria di un partito politico, attiva nel dare una spinta al futuro che ho visto arrivare>>.

Le istantanee che la sua voce regala restituiscono atmosfere lontane.

<<Quando a Ovodda è arrivato il primo televisore è stato un sogno: nella sede del Partito Sardo c’era tutto il paese a guardare con stupore e incredulità. Quando ero ragazza, le luci che illuminavano le case di pietra erano quelle delle candele>>.

Zia Vittorina abita al secondo piano del palazzo che si affaccia sulla piazza principale del paese e dalla sua finestra osserva le vite degli altri che si ripetono nella loro quotidiana normalità.

<< Posso dire di essere arrivata a questa età senza nemmeno accorgermene, con salute e tranquillità. Aver visto i miei figli crescere soddisfatti è il più grande regalo che ho avuto dalla vita. Ora penso ai giovani e prego per loro, affinché possano vivere sani, con un lavoro e nella grazia del Signore>>.