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“Sono trascorsi quattro anni dal precedente Congresso Provinciale, con ottimismo ho cercato come Presidente di rappresentare la nostra CNA, fiducioso che il peggio fosse ormai passato. Invece oggi ci ritroviamo ancora storditi da una crisi violenta e duratura, ormai simile ad una matrioska che contiene cause, che rinvia ad altre cause, il cui risultato complessivo è recessione, stagnazione, disoccupazione, aumento del divario tra Nord e Sud. Quello che fino a ieri si presentava come una recessione limitata nel tempo e foriera di una probabile ripresa, oggi sembrerebbe rappresentare il nuovo mondo”.
Con queste parole Marco Mele, presidente della CNA di Nuoro, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, traccia un bilancio della situazione che riguarda le attività produttive del centro Sardegna.
NUMERI IMPIETOSI “I numeri della nostra economia restano impietosi. Giorno dopo giorno ci ricordano l’urgenza di rimuovere le cause che la impoveriscono; che indeboliscono la tenuta della nostra società, la sua capacità di assorbire tensioni, differenze e divisioni; che fiaccano la forza, l’efficacia e la credibilità delle istituzioni”.
Dall’anno 2008 al 2016 la popolazione residente nella provincia si è ridotta di 4.600 unità circa, passando da 161.684 a 157.078. Nel periodo tra gli anni 2006 e 2015 le imprese attive della provincia rispetto a tutto il territorio regionale si sono ridotte dal 17,9% al 17,5%, il tasso di natalità delle imprese della provincia di Nuoro nel 2006 era del 8%, percentuale uguale alla media regionale, nel 2015 è sceso al 5,8% rispetto ad una media regionale del 6,6. Infine il fatturato medio per impresa provinciale è sceso da 338 mila del 2006 a 260 mila euro del 2014.
“Nel nostro territorio - spiega Mele - abbiamo visto come lo Stato e la Regione Sardegna tendano a defilarsi con una costanza disarmante. Uffici pubblici chiusi, ridimensionati, e regolarmente trasferiti verso altre sedi. Tutto iniziò con la chiusura della Sede della Banca d’Italia per poi proseguire con il ridimensionamento di sedi INPS, ASL, Motorizzazione Civile, e via dicendo. Ora sono in fase di definizione, ma fortemente a rischio di trasferimento, la Camera di Commercio di Nuoro e il Consorzio Agrario Provinciale. I dati dell’Istituto Tagliacarne sono impietosi relativamente all’indice di infrastrutturazione. Dato 100 per l’Italia, la regione Sardegna ha un indice pari a 50 e la provincia di Nuoro pari a 20. Sono numeri da terzo mondo”.
I CONSORZI COMMISSARIATI I consorzi industriali di Prato Sardo e Tossilo, nell’ambito della Legge di riorganizzazione delle ZIR, sono commissariati dall’anno 2008.
“Tutto ciò - dice Mele - significa mancata programmazione e assenza di nuove infrastrutture e opportunità. Rappresenta unicamente un ulteriore costo per le imprese insediate, costrette anche a pagare ulteriori oneri di gestione che non hanno pari nell’isola. Uno Stato funziona quando attua una politica concreta orientata al bene comune, quando è capace di avere visione di lungo termine e una classe dirigente competente e responsabile nelle loro azioni quotidiane verso il paese. Sotto quest’ottica colpisce la insufficiente capacità della nostra classe politica locale a dare un indirizzo differente rispetto al quadro sopra descritto. Servono scelte politiche orientate alla crescita e agli investimenti, politiche di semplificazione negli ambiti di competenza della attività amministrative e fiscali per sconfiggere il mostro della cattiva burocrazia”.
LA CNA E LE PROPOSTE DI RILANCIO “Abbiamo avanzato proposte e progetti che potessero creare opportunità ed economia per le Imprese del territorio interrogandoci su quello che siamo e sulle capacità di tutelare e difendere non solo l’ambiente sociale ma anche l’ambiente fisico e il patrimonio storico culturale. La cura e tutela del territorio e dei beni