PHOTO
Un progetto molto ampio e ricco, con obbiettivi fondamentali nel periodo storico che stiamo vivendo, in cui la poca autonomia alimentare italiana, e soprattutto sarda, pesa non poco.
Tornare alla terra e garantire a noi sardi un’indipendenza alimentare, almeno in parte, è l’ambizione di Gigi Pilia, 45enne cagliaritano, che ha presentato sè stesso e il suo progetto ai microfoni di Sardegna Live.
Ciao Gigi, parlaci un po’ di te.
“Ciao a tutti e grazie a Sardegna Live per questa grande opportunità di farmi conoscere e presentare il mio progetto. Io mi ritengo uno sperimentatore a 360 gradi: non eccello ma riesco a risolvere problemi pratici usando la creatività. Già da piccolo era evidente che la mia curiosità non si sarebbe mai placata, tant’è la scoperta di come funzioni ogni cosa è diventata il mio modo di vivere. Sono diventato costruttore di strumenti musicali etnici spinto dal mio amore per la musica, ma ho svolto tantissimi altri lavori”.
“Oggi sono felice di vivere e lavorare in Sardegna, dove trovo l’armonia con la terra che considero unione del mio passato con il mio presente e il mio futuro. Lavoro l’argilla, non come ceramista, ma come sperimentatore: ciò mi ha portato a studiare per approfondire la chimica degli elementi. Costruisco io stesso tutti gli strumenti per la lavorazione, come i forni e gli impasti, e condivido le mie tecniche. Sono papà di un curiosissimo bimbo di 7 anni ed è principalmente a lui che voglio tramettere la mia conoscenza”.
In cosa consiste il tuo progetto?
“Il mio progetto si chiama Il Respiro delle Api e unisce la terra, che già lavoro, con l’apicoltura, settore che mi ha sempre affascinato per la sua precisa organizzazione. Soprattutto, con i miei studi, sono venuto a conoscenza del fatto che le api hanno la preziosissima proprietà di rendere l’aria che respiriamo salutare, e di essere in grado di apportare benefici a tutte le specie viventi. Ciò che ho in mente dovrebbe aprire un po' le coscienze, soprattutto in questo periodo storico: il ritorno alla terra e fare in modo di garantirci una certa autonomia alimentare. Per mettere in pratica il mio progetto, ho bisogno di acquistare un terreno e una colonia di api, mentre le arnie verranno costruite dal sottoscritto. Mi occuperò inoltre di favorire la crescita della vegetazione utile al benessere delle api, ma non solo: il mio progetto è molto più ampio”.
Cioè?
“Avvierò anche un allevamento di lumache, anch'esso biologico, senza emissione di CO2. La carne delle lumache ha inoltre più proprietà di una bistecca ma rispetta il ciclo vitale dell'animale senza appesantire l’ecosistema con emissioni nocive. Inoltre saranno presenti le galline per le uova, e il terreno verrà utilizzato per ospitare Work Shop di mestieri ormai dimenticati. Io sarò il primo a fare dei corsi di ceramica . Ci saranno anche orti condivisi dove chiunque potrebbe coltivare: si stima che 80 metri quadri siano sufficienti al fabbisogno di 3 famiglie".
"Per quanto riguarda il turismo, tempo e autorizzazioni permettendo, ho intenzione di creare un Garden Sharing, ossia delle piazzole dove camperisti o semplici passanti possano prendere una postazione per passare la notte e offrire loro i servizi essenziali. Per iniziare purtroppo devo chiedere aiuto alla solidarietà delle persone, un altruismo che ormai esiste solo a parole, vedi i supermercati presi d assalto: ognuno pensa al proprio orticello”.
Come ti potrebbero aiutare le persone?
“Ho aperto una raccolta fondi per Il Respiro delle Api: accetto donazioni libere ma anche in cambio di miei servizi, Ovviamente terrò tutti informati passo passo durante l’evoluzione del mio progetto attraverso una pagina Facebook. Io sono sempre ottimista sul fatto che le cose possano cambiare dall’egoismo all’altruismo generale. Sono il primo a ricambiare qualsiasi cortesia e ringrazio tutti anticipatamente”.