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Se le famiglie degli studenti lo vorranno, il sardo potrebbe essere insegnato nelle scuole, grazie ad un esborso di tre milioni di euro dalle casse regionali. Lo prevede una proposta di legge per l'insegnamento dell'idioma isolano, primo firmatario Paolo Zedda (Rossomori), che è stata depositata in Consiglio da tutti i Gruppi di maggioranza e opposizione.
In armonia con la legislazione nazionale, il testo prevede l'adesione all'insegnamento del sardo su base volontaria: saranno le famiglie degli studenti a chiederlo espressamente alle scuole. "Rispetto alle disposizioni della vecchia legge, la nuova proposta punta a garantire continuità didattica e uniformità nell'insegnamento del sardo - ha spiegato Zedda - gli scolari delle scuole dell'infanzia avranno a disposizione 120 ore all'anno per l'apprendimento della lingua materna mentre i bambini delle elementari potranno seguire 80 ore di lezione".
La norma introduce alcune novità: l'istituzione del registro regionale degli insegnanti di sardo con la certificazione delle competenze linguistiche e didattiche dei docenti, la nascita di una Consulta di nomina assessoriale e l'istituzione di un tutor che dovrà affiancare gli insegnanti.