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"Noi siamo riusciti a vincere grazie al lavoro leale di un alleato come il Pd. Il presidente del Consiglio non è venuto a Cagliari in campagna elettorale solo perché non voleva fare una passerella senza avere risultati concreti in mano. Questo è un gesto che io ho apprezzato molto. È stato molto corretto. Adesso spero che venga presto: vorrebbe dire che siamo riusciti a chiudere una serie di vertenze importanti che riguardano il nostro territorio".
Lo afferma Massimo Zedda, esponente di Sel riconfermato sindaco di Cagliari al primo turno, in un'intervista alla Stampa. "Quello che arriva da Cagliari è un messaggio abbastanza banale: separati in casa si rischia di perdere. Non si può essere in perenne conflitto sperando di ottenere l'appoggio al secondo turno", dice Zedda.
"Le lacerazioni che ci sono state nelle altre città d'Italia non hanno aiutato i candidati. Noi abbiamo fatto di tutto per tenere unita la coalizione: sul programma di governo, sugli impegni e sugli obiettivi".
Sul fatto che a Cagliari il M5S si sia fermato al 9%, "le cose che loro promettono noi le abbiamo già fatte: il taglio delle spese superflue, la riduzione degli sprechi, la sobrietà nel governo delle risorse pubbliche. Persino con qualche sacrificio personale, sia da parte mia che da parte degli assessori e dei consiglieri. Basta vedere i conti delle spese di rappresentanza: le cene e le festicciole sono scomparse", commenta Zedda.